Giappone. Per la prima volta in 90 anni il numero di matrimoni è sceso sotto la soglia delle 500mila unioni. E il 60 per cento dei giovani dichiara di non volersi sposare

Un matrimonio a Tokyo

Un matrimonio a Tokyo – ANSA

Mai così pochi. Il numero dei matrimoni in Giappone, per la prima volta in 90 anni, è sceso sotto la soglia delle 500mila unioni. I dati del ministero della Sanità giapponese catturano una “caduta” che sembra inarrestabile. Nel 2023 sono state registrate 489.281 unioni, in calo di 30.542 (5,9%) rispetto all’anno precedente. Persino “gli anni del coronavirus” avevano fatto meglio: nel 2020 sono stati registrati 525.507 matrimoni (comunque in calo di 73.500 rispetto all’anno precedente) mentre nel 2022 i matrimoni sono stati 504.930. Lo scorso anno i divorzi sono aumentati del 2,6%.

Il Paese continua a “dimagrire” rapidamente, parabola peraltro comune a molte società avanzate asiatiche (e non solo). L’impatto delle misure messe in atto fino a oggi a favore della natalità? Pressocché nulle, incapaci cioè di invertire la tendenza. Il numero delle nascite in Giappone è diminuito per l’ottavo anno consecutivo nel 2023, raggiungendo un nuovo minimo storico e “incassando” un calo del 5,1% rispetto all’anno precedente. Secondo James Raymo, professore di sociologia e demografia all’Università di Princeton, l’ennesima contrazione della popolazione del Sol Levante “non costituisce certo una sorpresa e continuerà strutturalmente per il futuro”.

Le previsioni sulla tenuta del “sistema Giappone” sono catastrofiche. Le ricadute investiranno tutti i settori della società. Secondo i modelli elaborati dal National Institute of Population and Social Security Research, la popolazione diminuirà del 30% entro il 2070. Il numero di persone di età pari o superiore a 65 anni sarà pari al 40% della popolazione.
“Il tasso di natalità in calo è in una situazione critica”, ha ammesso il capo di gabinetto Yoshimasa Hayashi. “I prossimi sei anni circa fino al 2030, quando il numero dei giovani diminuirà rapidamente, saranno l’ultima possibilità di invertire la tendenza”. Lo stesso premier Fumio Kishida ha più volte avvertito che la sfida per il futuro del Giappone è esiziale e si vince “ora o mai più”.
Matrimoni e vita di coppia sembrano avere un’immagine sempre più appannata nei giovani giapponesi. Secondo un sondaggio il 60% dei membri della Generazione Z preferirebbe non sposarsi mai.
La fotografia scattata dal National Institute of Population and Social Security Research non lascia molte speranze: “la disponibilità dei giapponesi a formare una famiglia è notevolmente diminuita”. Tra gli adulti single, circa un terzo ha dichiarato di non desiderare una relazione.

avvenire.it

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