I dati allarmanti proveniente dalla Svizzera da un articolo pubblicato su swissinfo.ch potrebbero essere estesi tranquillamente a molte nazioni del mondo intero: la chiesa cattolica vada ai ripari e riaccolga i preti sposati.
La popolazione svizzera si allontana sempre più dalle varie Chiese. Da parecchi anni ormai abbandoni e mancanza di preti e pastori sono all’ordine del giorno. Tuttavia le campane degli edifici religiosi continuano a suonare quotidianamente e le funzioni religiose vengono sempre officiate. swissinfo.ch ha assistito a una messa molto seguita nella cattedrale di Arlesheim (Basilea Campagna).
Circa il 60% degli abitanti in svizzera è cristiano, in particolare di rito cattolico. Mentre la quota di cattolici è rimasta relativamente stabile nel corso degli ultimi 40 anni, quella dei protestanti è sensibilmente diminuita.
D’altra parte, secondo un’indagine dell’Ufficio federale di statistica, la frazione delle persone che si dichiarano senza confessione è aumentata del 13,5% tra il 2000 e il 2016. Questa evoluzione può porre interrogativi sul futuro delle Chiese svizzere.
La richiesta di nuovi preti e pastori aumenta soprattutto a causa del numero dei religiosi che si apprestano ad andare in pensione. Secondo un articolo della di pensionamenti. Secondo quanto evidenzia un articolo della «Neue Zürcher ZeitungLink esterno», i due terzi degli attuali pastori saranno in pensione nel 2032. per assicurare il ricambio bisognerà quindi trovare circa 500 persone ma il numero di studenti di teologia protestante non è sufficiente a coprire il buco. Le Chiese riformate puntano dunque anche ai riorientamenti professionali per garantire il ricambio.