Un gruppo di esperti che agisce come organo consultivo del Ministro della Cultura sta elaborando tre scenari possibili per il finanziamento delle chiese. Il ministro Madaric si attende che i rappresentanti delle chiese ufficialmente registrate in Slovacchia, oltre che delle associazioni religiose, presentino i loro commenti alle proposte prima della prossima riunione del comitato che si terrà in autunno.
Nel documento c’è la proposta di assegnare alle chiese fondi dalle tasse, una opzione che è però stata già respinta. Un’altra idea prevede il finanziamento alle chiese in base al numero dei loro membri, e la terza alternativa è continuare con il sistema attuale. Oggi lo Stato sovvenzione, tramite il Ministero della Cultura, i salari e i contributi del clero e i costi di gestione delle sedi e delle case di riposo per i sacerdoti.
Madaric ha sottolineato l’impossibilità di separare lo Stato e le chiese, essendo ancora in vigore il trattato con il Vaticano firmato durante il primo governo di Mikulas Dzurinda (1998-2002 ).
Una recente indagine dell’Istituto di Sociologia dell’Accademia Slovacca delle Scienze (SAV) indica che il 31,4% delle persone in Slovacchia è a favore di una separazione totale, mentre il 26,2% vuole che lo Stato finanzi le chiese solo in determinate aree di interesse pubblico. Soltanto una minoranza è favorevole al mantenimento dello status quo.
buongiornoslovacchia.sk