Anche oggi vi sono nuovi dettagli sulla vicenda del 64enne ex parroco arrestato una settimana fa con l’accusa di aver abusato di una ragazza oggi 27enne, minorenne quando i due si conobbero.
Ieri era emerso che l’ex parroco era stato già denunciato una decina di anni fa, quando si trovava ancora nel Locarnese, ma che l’inchiesta si era conclusa con un non luogo a procedere.
Oggi il Corriere del Ticino precisa che a denunciare l’uomo era stata la famiglia adottiva della ragazza. L’inchiesta, come detto, finì in nulla, ma l’allora vescovo Pier Giacomo Grampa decise comunque di trasferire l’uomo nel Malcantone e di togliergli la carica di parroco.
Perché? “La denuncia e la relativa decisione di non luogo a procedere risalgono agli anni 2002-2003 quando ancora non ero vescovo” spiega oggi il vescovo emerito al CdT. “Nonostante il decreto di non luogo a procedere, per ragioni puramente morali e pastorali, ho ritenuto che non fosse opportuno che il sacerdote restasse vicino alla ragazza e alla famiglia che lo aveva denunciato. Una scelta, ripeto, di opportunità e non legata a ragioni penali, dal momento che l’indagine del procuratore pubblico non aveva portato in luce elementi costitutivi di reato.”
In seguito il prete fu posto al beneficio della pensione, malgrado la sua ancor relativamente giovane età.
“Su tutta questa vicenda solidarizzo con la linea seguita dal vescovo Valerio Lazzeri” conclude Pier Giacomo Grampa. “Lasciamo ora che l’inchiesta faccia il proprio corso.”
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