Al Sinodo dedicato ai giovani appena conclusosi in Vaticano nessun accenno concreto ai preti sposati

Il Sinodo ha preso atto che “esistono questioni relative al corpo, all’affettività e allasessualità che hanno bisogno di una più approfondita elaborazione antropologica, teologica e pastorale, da realizzare nelle modalità e ai livelli più convenienti, da quelli locali a quello universale. Tra queste emergono in particolare quelle relative alla differenza e armonia tra identità maschile e femminile e alle inclinazioni sessuali.

A questo riguardo il Sinodo ribadisce che Dio ama ogni persona e così fa la Chiesa, rinnovando il suo impegno contro ogni discriminazione e violenza su base sessuale. Ugualmente riafferma la determinante rilevanza antropologica della differenza e reciprocità tra l’uomo e la donna e ritiene riduttivo definire l’identità delle persone a partire unicamente dal loro orientamento sessuale“.

Migranti

“‘Accogliere, proteggere, promuovere e integrare’. Questi i quattro verbi con cui Papa Francesco sintetizza le linee di azione in favore dei migranti. Metterli in atto richiede l’azione della Chiesa a tutti i livelli e coinvolge tutti i membri delle comunità cristiane. Dal canto loro, i migranti, opportunamente accompagnati, potranno offrire risorse spirituali, pastorali e missionarie alle comunità che li accolgono. Di particolare importanza è l’impegno culturale e politico, da portare avanti anche attraverso apposite strutture, per lottare contro la diffusione della xenofobia, del razzismo e del rifiuto dei migranti”.

Pedofilia

“Nessun pentimento può porre rimedio” davanti alla piaga della pedofilia. La necessità di “fare verità e chiedere perdono” sugli abusi sessuali da parte dei preti è stata richiesta dai Padri sinodali. “I diversi tipi di abuso compiuti da alcuni vescovi, sacerdoti, religiosi e laici provocano in coloro che ne sono vittime, tra cui molti giovani, sofferenze che possono durare tutta la vita e a cui nessun pentimento può porre rimedio. Tale fenomeno è diffuso nella società, tocca anche la Chiesa e rappresenta un serio ostacolo alla sua missione. Il Sinodo ribadisce il fermo impegno per l’adozione di rigorose misure di prevenzione che ne impediscano il ripetersi, a partire dalla selezione e dalla formazione di coloro a cui saranno affidati compiti di responsabilità ed educativi”.

Donne

Un punto che non è piaciuto a tutti (il No è arrivato da 30 padri) riguarda il ruolo della donna nella Chiesa che, secondo i giovani, dovrebbe essere riconosciuto e valorizzato. “Molte donne svolgono un ruolo insostituibile nelle comunità cristiane, ma in molti luoghi si fatica a dare loro spazio nei processi decisionali, anche quando essi non richiedono specifiche responsabilità ministeriali. L’assenza della voce e dello sguardo femminileimpoverisce il dibattito e il cammino della Chiesa – scrivono i padri -, sottraendo al discernimento un contributo prezioso”.

Web

Il Sinodo dedicato ai giovani ha preso atto del fatto che è imprescindibile anche per la Chiesa la comunicazione via social. I padri sinodali mettono però anche in guardia sui rischi che si nascondono nel web, puntando il dito sulle nuove forme di violenza. “L’ambiente digitale è anche un territorio di solitudine, manipolazione, sfruttamento e violenza, fino al caso estremo del dark web. I media digitali possono esporre al rischio di dipendenza, di isolamento e di progressiva perdita di contatto con la realtà concreta, ostacolando lo sviluppo di relazioni interpersonali autentiche”.

ilgiornale.it

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