Abusi su un giovane uruguayano: per don Zappella scatta l’accusa di violenza sessuale. Lui: «Tutte calunnie»

Savona – Violenza sessuale: è l’accusa formale contestata dalla procura della repubblica a donFrancesco Zappella, il missionario borghettino, da diversi anni titolare della locale parrocchia di Sant’Antonio da Padova. La decisione del sostituto procuratore Giovanni Battista Ferro è arrivata nei giorni scorsi a seguito dell’esposto presentato dal presidente della rete l’Abuso, Francesco Zanardi, su presunti episodi di violenza sessuale commessi dal sacerdote nei confronti di un giovane brasiliano che don Zappella aveva ospitato nella missione della cittadina uruguayana Treinta e Tres e che, secondo la denuncia, era proseguita fino al 2005 nel corso di un viaggio compiuto dal giovane ad Albenga.

E soprattutto dopo aver avviato l’attività investigativa con un “modello 45”, ossia atti non costituenti notizia di reato. Qualcosa è cambiato quindi nella posizione di don Zappella anche se l’iscrizione nel registro degli indagati al momento rappresenta un passaggio formale per consentire agli uomini della polizia giudiziaria di proseguire le indagini sull’attività del prete accusato di violenze su alcuni ospiti della struttura sudamericana e scavare anche nel passato del prete. Un tunnel che si annuncia lungo ed oscuro nel quale il magistrato sta cercando di fare piena luce sull’attività del prete missionario e sulle sue presunte “deviazioni” sessuali.

Il condizionale è d’obbligo in questi casi, a fronte anche della netta posizione di don Francesco rispetto alle accuse di quel ventinovenne brasiliano: «Tutte calunnie». «Se qualcuno mi chiederà risponderò puntualmente sui vari passi della denuncia» aveva chiarito nei giorni immediatamente successivi il deflagare dello scandalo. Tra i tanti aspetti da valutare da parte degli inquirenti c’è poi l’eventuale prescrizione dei presunti reati commessi dal parroco ponentino.

Su don Zappella, così come su don Licciardello, il vescovo Borghetti ribadisce quasi come in una litania: «Non esprimo giudizi, è giusto che vengano approfonditi episodi su cui ci sono dei dubbi e ho piena fiducia nel lavoro della magistratura». Il vescovo ha avuto alcuni giorni fa un colloquio con il parroco di Borghetto, ma non ci sarebbero in vista provvedimenti sul piano ecclesiastico, così come non ci sono per il suo collega di Dolcedo.

ILSECOLOXIX

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