La Catholic Theological Society of America (CTSA), la più grande organizzazione mondiale di teologi con oltre 1.300 membri, ha deciso nella sua assemblea annuale – tenutasi dal 9 al 12 giugno ad Atlanta – di porre fine ai suoi fondi finanziari legati ai combustibili fossili. Le risoluzioni approvate bloccano ogni nuovo investimento, con decorrenza dal 30 giugno, in compagnie petrolifere, del gas e del carbone con le maggiori riserve mondiali di combustibili fossili e indirizzano a cedere tutti gli investimenti diretti o condivisi in queste società entro il 2025. Il 2025 è l’anno previsto dagli scienziati come picco massimo di emissioni globali di gas serra (la cui fonte primaria è la combustione di combustibili fossili) per restare nel 50% di possibilità di limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi Celsius, l’obiettivo di temperatura più ambizioso nell’ambito dell’Accordo di Parigi del 2015 sui cambiamenti climatici.
Sebbene non sia dato conoscere la dimensione del pool di investimenti del CTSA, il potere del peso morale di simile decisione, secondo osservatori esterni, è evidente per l’effetto a catena che può avviare, essendo una voce molto rispettata nella Chiesa cattolica.