CITTA’ DEL VATICANO – Al Sinodo sulla famiglia in Vaticano non ci sono solo due schieramenti precisi: uno riformista che segue il Papa e l’altro conservatore che custodisce la dottrina. Ma anche modi di informazione diversi all’interno della stessa Chiesa. A volte contrapposti. Questo sviluppo si è concretizzato quando il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, che è anche il portavoce di Francesco, padre Federico Lombardi, ha commentato una frase pronunciata dal Papa (“ermeneutica cospirativa”), messa in circolazione due giorni fa in un tweet dal direttore della rivista “La Civiltà cattolica”, padre Antonio Spadaro, partecipante al Sinodo e anch’egli vicinissimo a Jorge Bergoglio, oltre che il primo a intervistarlo. I due sono entrambi gesuiti, così come il Pontefice.
Quello che il Papa chiede – ha spiegato Lombardi sulle parole di Francesco – è che “dobbiamo avere fiducia gli uni degli altri e dobbiamo essere convinti che dietro quello che accade non ci siano complotti”. E ha aggiunto: “Non ho riferito questa parola (cioè ermeneutica cospirativa, ndr). E’ uscita da altra fonte. Non ho da smentirla, anche se seguo dei criteri precisi nella comunicazione e quindi non è che debba dire tutto quello che chiunque può pensare di dover dire”.
Ieri, fra l’altro, è stata “costituita e approvata” la Commissione per l’informazione dell’assemblea generale del Sinodo dei vescovi. Ne fanno parte alla presidenza monsignor Claudio Maria
Celli, presidente del Pontificio Consiglio per le comunicazioni sociali, mentre segretario è lo stesso padre Lombardi. ”Lo scopo principale della commissione – ha precisato quest’ultimo – è l’istanza di verifica delle comunicazioni durante il Sinodo”.
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