Nel delitto Rea sembra ormai definita la ricostruzione dei fatti che è alla base dell’impianto accusatorio. Salvatore Parolisi avrebbe ucciso la moglie Melania Rea il 18 Aprile scorso. Poi, in un momento precedente al ritrovamento del corpo (20 Aprile 2011), qualcun altro sarebbe tornato nel bosco di Ripe di Civitella per inquinare le prove. Colpi post mortem, una siringa, una svastica incisa sul cadavere di Melania Rea: tutto per sviare le indagini e sopratutto l’autopsia. Parolisi è l’unico indagato: il fatto che però gli venga contestato un “concorso in vilipendio di cadavere” sta a significare che, secondo gli inquirenti, dopo l’omicidio di Melania qualcun altro, non Parolisi, è tornato sulla scena del crimine. Non è possibile dire che possa essere stato, visto che non ci sono altri indagati oltre Parolisi. Nel caso Sarah Scazzi, la situazione sembra essersi cristallizzata. Michele Misseri ha chiesto un nuovo interrogatorio, salvo poi ripensarci il giorno dopo. Sabrina Misseri e Cosima Serrano continuano a rimanere in carcere in custodia cautelare. L’omicidio di Yara Gambirasio è appeso al filo di una traccia biologica, l’unico Dna rilevato sul corpo della tredicenne e considerato “altamente indiziario”. Il Dna potrebbe dunque appartenere al killer: sarebbero in corso i confronti con oltre 4.000 campioni, con la speranza di identificare il proprietario del Dna o quanto meno un suo famigliare. Il caso di Yara Gambirasio è intanto stato considerato così complesso e particolare da essere diventato oggetto di studio accademico da parte dei criminologi.
Francesco Manna – gossipitaliano
29 luglio 2011
ore 09:02