La Diocesi sul sacerdote di Sant’Agostino a Reggio Emilia fuggito per amore di una donna

Gazzetta di Reggio

«Venuto a conoscenza di comportamenti incongrui con il suo ministero, il vescovo ha chiesto al sacerdote di lasciare immediatamente il suo compito, affidandolo ai superiori della Fraternità San Carlo, che lo hanno sospeso dal suo ministero. Vive ora un periodo di riflessione in Spagna». Così monsignor Alberto Nicelli, vicario generale della Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla, rompe finalmente il silenzio in merito alla vicenda che vede come protagonista don Juan Luis Barge, presbitero della Fraternità di San Carlo sparito a pochi mesi dall’assunzione del suo nuovo incarico a Sant’Agostino, rendendosi irreperibile e facendo perdere le proprie tracce.

Un allontanamento considerato spontaneo, legato a questioni di cuore, a seguito dell’inizio di una relazione con una donna conosciuta in città: una vicenda che ha profondamente scosso la Chiesa reggiana, con il sacerdote spagnolo che starebbe ripercorrendo le tappe per rinunciare all’abito talare già percorse nel dicembre del 2017 da Achille Melegari, ex parroco di Cella, che sposò poi Gerardina Bellassai, ex guida dei City Angels a Reggio.

Di fronte alla diffusione della notizia della fuga d’amore – arrivata peraltro in concomitanza con le dichiarazioni dall’Amazzonia di don Paolo Cugini a favore della paternità («Fatico a ringraziare Dio quando penso di non aver avuto figli. E neppure ho potuto amare ed essere amato da una donna») – dalla Diocesi reggiana precisano che «il rispetto per le persone implicate ha imposto in questi mesi il silenzio su questa vicenda».

Sulla vicenda dell’allontanamento di don Barge interviene anche don Stefano Borghi, segretario del Consiglio Presbiterale, che a sua volta intende precisare alcune indiscrezioni riportate dalla stampa. Per don Borghi, «non risponde a verità affermare che negli interventi dei presenti all’ultima riunione del Consiglio Presbiterale sia stata citata la vicenda personale di don Barge, tantomeno come motivazione per condizionare eventuali scelte del vescovo. Il collegamento tra la vicenda di don Barge e la riflessione che il Consiglio Presbiterale sta svolgendo sulla riorganizzazione pastorale del Centro Storico è assolutamente infondato».

Secondo il segretario del Consiglio Presbiterale, infine, «l’ipotesi di affidare una parte di questa realtà alle cure della Fraternità San Carlo è ancora allo studio e rientra all’interno di una valutazione pastorale che riguarda i prossimi decenni di vita della Chiesa nella città di Reggio Emilia». —

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