Diario Vaticano / Tagli e accorpamenti in curia. Ecco dove

Sono una decina i dicasteri in bilico. E così i loro attuali capi. Tra i quali i cardinali Burke, Cañizares, Versaldi, Coccopalmerio. E gli arcivescovi Paglia, Celli, Fisichella

di Sandro Magister

tratto da http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350808

CITTÀ DEL VATICANO, 3 giugno 2014 –  “Accorpare i dicasteri, ad esempio, per alleggerire un po’ l’organizzazione”.

È questo che papa Francesco ha detto di voler fare nella curia romana, rispondendo ai giornalisti sul volo di ritorno dal pellegrinaggio in Terra Santa.

Che l’accorpamento dei dicasteri fosse uno dei cambiamenti studiati dal consiglio degli otto cardinali – il cosiddetto “C8” – scelti dal pontefice per aiutarlo nella riforma della curia e nel governo della Chiesa universale, non era un segreto.

Ma per la prima volta è stato Francesco a indicare espressamente tale obiettivo. Il papa ha aggiunto che il C8 ne discuterà, oltre che nella prevista riunione di quattro giorni agli inizi di luglio, anche in una successiva riunione messa in calendario a settembre.

Jorge Mario Bergoglio non ha fatto cenno a quali potranno essere gli accorpamenti prospettati.

Ma se si incrociano alcuni dati è già possibile intuire fin d’ora quali siano i dicasteri più pericolanti.

Cominciamo da una prima considerazione.

Gli immediati predecessori di papa Francesco, una volta eletti, nel giro di poche settimane avevano confermato nei loro incarichi i capi di tutti i dicasteri curiali decaduti durante la sede vacante.

Francesco non ha seguito questa prassi. Tant’è vero che a quasi quindici mesi dalla sua elezione ci sono ancora un buon numero di dicasteri che non hanno avuto la conferma né della loro leadership, né dei cardinali e vescovi che ne sono membri.

A tutt’oggi il pontefice ha confermato i vertici della segreteria di Stato, della prefettura della casa pontificia, dell’ufficio delle cerimonie liturgiche e di otto delle nove congregazioni esistenti, e cioè dottrina della fede, Chiese orientali, cause dei santi, vescovi, evangelizzazione dei popoli, clero, religiosi, educazione cattolica. Ma non i vertici della congregazione del culto divino.

Papa Francesco ha inoltre confermato i vertici di cinque pontifici consigli (laici, unità dei cristiani, giustizia e pace, dialogo interreligioso, cultura) ma non quelli degli altri sei: famiglia, Cor Unum, migranti, testi legislativi – dove però è stato nominato un nuovo sottosegretario –, comunicazioni sociali, nuova evangelizzazione.

Nemmeno sono stati confermati i vertici della segnatura apostolica – dove è stato comunque immesso un segretario aggiunto –, né quelli dell’amministrazione del patrimonio della sede apostolica, APSA, e della prefettura degli affari economici.

Mentre tra le pontificie commissioni è stata confermata solo quella per l’America latina, collegata alla congregazione per i vescovi, ma non ancora le tre collegate alla dottrina della fede (Ecclesia Dei, commissione biblica e commissione teologica internazionale), né quella di archeologia sacra, collegata al consiglio della cultura.

Ciò detto, è interessante anche notare quanto è successo lo scorso 22 maggio, quando sono state assegnate ai nuovi cardinali creati lo scorso febbraio da papa Francesco le membership nei dicasteri curiali. Nomine che hanno avuto una appendice il 28 maggio con l’inclusione del neoporporato Pietro Parolin, segretario di Stato, nella congregazione per la dottrina della fede.

Complessivamente è successo infatti che i nuovi cardinali sono stati distribuiti solo ed esclusivamente nei dicasteri già confermati da papa Francesco, compresa la pontificia commissione per l’America latina, ma non negli altri ancora in sospeso.

Nessun neoporporato, quindi, è stato fatto membro della congregazione per il culto divino, che fino a Paolo VI faceva tutt’uno con la congregazione delle cause dei santi, sotto il nome di congregazione per i riti.

Così come nessun neocardinale è stato assegnato ai pontifici consigli per la famiglia, i migranti, i testi legislativi, le comunicazioni sociali, la nuova evangelizzazione e Cor Unum. Né vi sono state assegnazioni alla segnatura apostolica e all’APSA.

Una semplice coincidenza? Oppure sono proprio questi i dicasteri curiali in predicato d’essere “alleggeriti” e “accorpati”?

Intanto, va tenuto conto che nella quasi totalità dei casi i capi di dicastero confermati da papa Francesco sono gli stessi di prima della sua elezione a papa, nonostante i giudizi universalmente negativi piovuti sulla curia da essi guidata e le generali richieste di un ricambio degli uomini prima ancora che delle strutture.

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Per comodità dei lettori ecco di seguito l’elenco dei cardinali e vescovi attualmente ai vertici degli organismi della curia romana propriamente detta.

Sono in grassetto gli ecclesiastici confermati nell’incarico e in grassetto sottolineato quelli nominati “ex novo” dall’attuale pontefice.

A questo elenco va ovviamente aggiunta la segreteria per l’economia creata da papa Francesco, che vi ha messo a capo, come prefetto, il cardinale australiano George Pell, 73 anni.

SEGRETERIA DI STATO

– Cardinale Pietro Parolin, 59 anni, diplomatico italiano, segretario di Stato
– Arcivescovo Angelo Becciu, 66, diplomatico italiano, sostituto per gli affari generali
– Arcivescovo Dominique Mamberti, 62, diplomatico francese (Corsica), segretario per i rapporti con gli Stati

CONGREGAZIONI

– Cardinale Gerhard L. Müller, 67, tedesco, prefetto della congregazione per la dottrina della fede
– Arcivescovo Luis Ladaria, 70, gesuita spagnolo, segretario
– Arcivescovo Augustine Di Noia, 71, domenicano statunitense, segretario aggiunto

– Cardinale Leonardo Sandri, 71, diplomatico argentino, prefetto della congregazione per le Chiese orientali
– Arcivescovo Cyril Vasil, 49, gesuita slovacco, segretario

– Cardinale Antonio Cañizares Llovera, 69, spagnolo, prefetto della congregazione per il culto divino
– Arcivescovo Arthur Roche, 64, inglese, segretario

– Cardinale Angelo Amato, 76, salesiano italiano, prefetto della congregazione per le cause dei santi
– Arcivescovo Marcello Bartolucci, 70, italiano, segretario

– Cardinale Marc Ouellet, 70, sulpiziano canadese, prefetto della congregazione per i vescovi
– Arcivescovo Ilson de Jesus Montanari, 55, brasiliano, segretario

– Cardinale Fernando Filoni, 68, diplomatico italiano, prefetto della congregazione per l’evangelizzione dei popoli
– Arcivescovo Savio Hon Tai-fai, 64, salesiano cinese, segretario
– Arcivescovo Protase Rugambwa, 54, tanzaniano, segretario aggiunto

– Cardinale Beniamino Stella, 73, diplomatico italiano, prefetto della ongregazione per il clero
– Arcivescovo Celso Morga Iruzubieta, 66, spagnolo dell’Opus Dei, segretario
– Arcivescovo Jorge Carlos Patron Wong, 56, messicano, segretario per i seminari

– Cardinale Joao Braz de Aviz, 67, brasiliano, prefetto della congregazione per i religiosi
– Arcivescovo José Rodríguez Carballo, 61, francescano spagnolo, segretario

– Cardinale Zenon Grocholewski, 75, polacco, prefetto della congrgazione per l’educazione cattolica
– Arcivescovo Angelo Zani, 64, italiano, segretario

TRIBUNALI

– Cardinale Mauro Piacenza, 70, italiano, penitenziere

– Cardinale Raymond Leo Burke, 66, statunitense, prefetto della segnatura apostolica
– Arcivescovo Frans Daneels, 73, premostratense belga, segretario
– Vescovo Giuseppe Sciacca, 59, segretario  aggiunto

PONTIFICI CONSIGLI

– Cardinale Stanislaw Rylko, 69, polacco, presidente del pontificio consiglio per i laici
– Vescovo Josef Clemens, 67, tedesco, segretario

– Cardinale Kurt Koch, 64, svizzero, presidente del pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani
– Vescovo Brian Farrell, 70, irlandese dei Legionari di Cristo, segretario

– Arcivescovo Vincenzo Paglia, 69, italiano, presidente del pontificio consiglio. per la famiglia
– Vescovo Jean Laffitte, 62, francese, segretario

– Cardinale Peter Turkson, ghanese, 66, presidente del pontificio consiglio della giustizia e della pace
– Vescovo Mario Toso, 64, salesiano italiano, segretario

– Cardinale Robert Sarah, 69, guineano, presidente del pontificio consiglio “Cor Unum”

– Cardinale Antonio M. Vegliò, 76, diplomatico italiano, presidente del pontificio consiglio. della pastorale per i migranti e gli itineranti
– Vescovo Joseph Kalathiparambil, 62, indiano,  segretario

– Arcivescovo Zimowski Zygmunt, 65, polacco, presidente del pontificio consiglio della pastorale per gli operatori sanitari

– Cardinale Francesco Coccopalmerio, 76, italiano, presidente del pontificio consiglio per i testi legislativi
– Vescovo Juan Ignacio Arrieta, 63, spagnolo dell’Opus Dei, segretario

– Cardinale Jean-Louis Tauran, 71, diplomatico francese, presidente del pontificio consiglio per il dialogo interreligioso

– Cardinale Gianfranco Ravasi, 72, italiano, presidente del pontificio consiglio della cultura
– Vescovo Carlos Alberto de Pinho Moreira Azevedo, 61, portoghese, delegato
– Vescovo Barthelemy Adoukonou, 72, beninese, segretario

– Arcivescovo Claudio Maria Celli, 73, diplomatico italiano, presidente del pontificio consiglio delle comunicazioni sociali

– Arcivescovo Rino Fisichella, 63, italiano, presidente del pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione
– Arcivescovo Octavio Ruiz Arenas, 70, colombiano, segretario

UFFICI

– Cardinale Domenico Calcagno, 71, italiano, presidente dell’amministrazione del patrimonio della sede apostolica

– Cardinale Giuseppe Versaldi, 71, italiano, presidente della prefettura degli affari economici S. Sede

ALTRI ORGANISMI

– Arcivescovo Georg Gänswein, 58, tedesco, prefetto della casa pontificia

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