La pace montiana tra Pdl e Pd ha cancellato i temi etici dalla politica: biotestamento, fecondazione assistita, unioni di fatto e diritti dei gay. Una grande anestesia che ci priva di libertà fondamentali. E il Vaticano ringrazia

Le parole di ieri ormai sono tabù, vietato pronunziarle. Chi ancora si ricorda, per esempio, delle crociate sul testamento biologico, sui DiCo, sulla fecondazione assistita? Eppure fino a qualche mese fa i temi etici venivano issati al centro della nostra scena pubblica. Anzi: sull’obbligo d’alimentazione e idratazione artificiale (ddl Calabrò) sembrava che dovesse cascare il mondo. Ora sono sommersi come il relitto della Concordia. Se apparisse una nuova Eluana Englaro, non otterrebbe più di due righe in cronaca.

Miracoli di questa stagione di concordia nazionale, dove angeli e demoni cantano nella stessa maggioranza in Parlamento. E allora basta con le occasioni di conflitto, di lacerazione. Ma l’unità politica non può consumarsi nascondendo sotto un pozzo la politica. E la politica non può chiudere gli occhi sulle troppe libertà negate agli italiani. Tanto meno dovrebbe farlo un governo liberale, come quello presieduto da Monti. Né a maggior ragione quando l’Europa diventa la stella polare del governo. Perché l’Italia deve correggere uno spread negativo sui diritti, non solo sui titoli di Stato.

E’ il caso, innanzitutto, della fecondazione eterologa, quella con un donatore esterno alla coppia. Permessa in Francia, Belgio, Danimarca, Spagna, Regno Unito, Grecia, Svizzera, Norvegia e in varie altre contrade. Proibita alle nostre latitudini dalla legge n. 40, con la conseguenza che il turismo riproduttivo muove 10 mila coppie l’anno. E’ il caso, in secondo luogo, del testamento biologico. Nel Regno Unito, in Germania, negli Usa e via elencando la legge consente il rifiuto delle cure, attraverso una dichiarazione anticipata di trattamento; in Italia non c’è legge, o meglio vige la legge della giungla. E’ il caso, in terzo luogo, del matrimonio omosessuale. Autorizzato in Svezia, Finlandia, Danimarca, Olanda, Spagna, Belgio, Norvegia, Islanda, nonché in quattro Stati americani. E da noi? Se appena avanzi la proposta, t’arriva in casa un esorcista.

Senza dire dei Pacs, introdotti in Francia nel 1999 e da lì esportati in vari altri paesi, quale forma di registrazione pubblica delle coppie non sposate. In Italia, viceversa, quando il governo Prodi ha tirato fuori i DiCo si è beccato prima una scomunica, poi un bel voto di sfiducia. O senza parlare del divorzio breve, abbassando da tre anni a un anno il periodo di separazione prima di sciogliere il proprio matrimonio. Anche in questo caso tra noi e la Francia (lì bastano tre mesi) a dividerci non sono più le Alpi, bensì le nevi del Kilimangiaro. O senza menzionare infine la disciplina della prostituzione, gettando nel cestino dei rifiuti la legge ipocrita e obsoleta (la legge Merlin del 1958) che abbiamo ancora in circolo. Come d’altronde circola (e riempie le patrie galere: per il 40 per cento il sovraffollamento carcerario è colpa sua) la legge Fini-Giovanardi sulle droghe, che non distingue fra spaccio e consumo, né fra l’eroina e gli spinelli.

Nel frattempo i diritti sono per i ricchi, le discriminazioni per i poveri. E infatti – per mostrare un solo dato – in Italia si sfascia un matrimonio su tre, però le separazioni surclassano i divorzi: troppo costoso sottoporsi a un secondo giro d’avvocati. Ma è un lusso anche la separazione, sicché diventa obbligatorio vivere da separati in casa; tanto che nel 2000 (sentenza n. 3323) la Cassazione ha dovuto arrendersi al fenomeno, estendendo a tali coppie lo status di quelle legalmente separate. C’è insomma un cartellino con il prezzo, nello spread etico che ci divide dal resto del pianeta. C’è poi un insulto alla logica, quando succede per esempio che una legge del 1982 – avallata poi dalla Consulta – permetta ai transessuali di sposarsi, mentre i gay sono condannati al celibato. C’è infine una ferita alla sovranità popolare, quando il nostro ordinamento bacchettone ignora il testamento biologico, benché il 77 per cento degli italiani se ne impadronirebbe volentieri (Eurispes 2011).

Ma dopotutto è questa l’unica droga di Stato che il governo Monti ci elargisce: morfina sui conflitti etici, magari per non dispiacere il Vaticano. Di punto in bianco noi elettori siamo diventati chierichetti.

Michele Ainis – espresso.repubblica.it

Traghettilines BOMPIANI 1+1 Abbonanti ad un 2024 di divertimento - Mirabilandia Pittarello - Saldi fino al -70% Frigo vuoto e voglia di vino? Te lo consegniamo in 30 minuti alla temperatura perfetta! Duowatt - Banner generici con logo Tekworld.it Bus Terravision Aeroporto Milano Malpensa Plus Hostels Transavia 2021 Radical Storage Bus notturno Fiumicino Aruba Fibra veloce Hosting Aruba - Scopri di più