L’ inchiesta La perdita di appeal della Chiesa fotografata dai dati Istat. Calo del 5,6% in 15 anni

«La messa è finita. Andate in pace». Il sacerdote congeda i fedeli. Ma quelli radunati sotto le volte della basilica medievale di San Paolo, sulla collina che domina Cantù, non riempiono che le prime panche. «Sono sempre meno. La fede non è più quella di un tempo», mormora don Lino Cerutti. E le sue parole immortalano un crollo: quello dell’ affluenza alla messa non solo in Brianza, ormai ex sacrestia della Diocesi ambrosiana, ma in tutta la Lombardia. «Nella società di oggi – incalza il prevosto emerito -, giovani, famiglie e pensionati assediano i nuovi santuari. Quei centri commerciali fioriti ovunque e che non chiudono mai, neanche nel dì di festa». La perdita d’ appeal della Chiesa denunciata dal vecchio curato è confermata dai numeri. Le cifre dell’ Istat fotografano che, dal 1995 al 2010, alla messa domenicale c’ è stata un’ emorragia di circa mezzo milione di fedeli, pari al 5,6% (dal 29,5% al 23,9% degli abitanti). A certificare, invece, la fuga dalle funzioni c’ è l’ aumento dei lombardi che ammette che in chiesa non ci va mai: dal 17,8 al 20,8, con un più 3%. Così come è cresciuta quella di coloro che ci vanno solo qualche volta all’ anno: dal 27,7% al 29,1%. Questi numeri, però, per quanto preoccupanti, non spaventano la Curia di Milano. Da piazza Fontana, don Davide Milani analizza le statistiche e mette in guardia: «Quei dati vanno interpretati. Perché un conto è l’ aritmetica, un altro è la realtà». Spiega: «E’ vero, le chiese sono più vuote rispetto a dieci, venti anni fa; è altrettanto vero però che l’ affluenza alla messa non è uniforme nelle dieci diocesi lombarde». Il portavoce dell’ arcivescovo Angelo Scola snocciola alcuni esempi: «La religiosità di Como non è paragonabile a quella di Mantova, dove soffia il vento della “rossa” Emilia. Ma ci sono differenze nella stessa diocesi ambrosiana: se solo il 10-15% dei milanesi va a messa la domenica, a Lecco si sale al 20-25%, mentre in Valsassina si supera il 60%». Nell’ atlante lombardo della buona pratica religiosa, il territorio che si stende ai piedi del Resegone comanda la classifica della partecipazione alla liturgia. «Qui la fede poggia su una profonda e solida tradizione. In particolare fra gli anziani. Anche la pratica dei sacramenti è costante. E in confessionale si ascoltano nuovi peccati socio-economici: dall’ evasione fiscale all’ accumulo illecito di denaro – spiega monsignor Bruno Molinari, vicario episcopale di Lecco -. Invece, come altrove, gli oratori si stanno svuotando. I ragazzi scappano». «Però quelli che frequentano non lo fanno tanto per abitudine, quanto per una scelta consapevole e motivata», gli fa eco padre Patrizio Garascia, superiore degli Oblati di Rho. «Giriamo per città e paesi predicando le missioni al popolo e tocchiamo con mano questa fuga dei giovani. Una diminuzione che preoccupa sempre più la gerarchia ecclesiale». Meno affluenza alla messa, meno matrimoni all’ altare, meno vocazioni. Il rovescio della medaglia sono più separazioni, più libertà nella morale sessuale, più spirito anticlericale. L’ allarme risuona soprattutto a Mantova. «In quella zona della diocesi che si incunea fra l’ Emilia e il Veneto, ci sono piccole parrocchie in cui meno del 10% degli abitanti va a messa – constata il vescovo Roberto Busti -. E se i giovani oggi mostrano indifferenza, ci sono ancora anziani che non solo non vanno in chiesa, ma al prete non aprono nemmeno la porta di casa». Paolo Marelli – corriere.it

Traghettilines BOMPIANI 1+1 Abbonanti ad un 2024 di divertimento - Mirabilandia Pittarello - Saldi fino al -70% Frigo vuoto e voglia di vino? Te lo consegniamo in 30 minuti alla temperatura perfetta! Duowatt - Banner generici con logo Tekworld.it Bus Terravision Aeroporto Milano Malpensa Plus Hostels Transavia 2021 Radical Storage Bus notturno Fiumicino Aruba Fibra veloce Hosting Aruba - Scopri di più