Prete-coraggio insegue il ladro e salva capolavoro

Se ne stava andando con la ‘Madonna del cardellino’, attribuita al Perugino e al Pinturicchio. Aveva già coperto il quadro con un lenzuolo. Un dipinto rotondo, su legno,120 centimetri di diametro, peso 30 chili, con cornice dorata. Ancora due minuti e spariva. Come era già successo nel 1971, con ritrovamento qualche mese dopo. Già allora, valeva un miliardo di lire. Questa volta ci ha pensato il parroco a mettere in fuga il ladro, inseguendolo in strada, con una bicicletta presa in prestito da un passante: "Purtroppo l’ho perso di vista poco dopo perché in piazza c’era il mercato".

Protagonista don Fausto Panfili, 67 anni, parroco della collegiata di Cantiano, 2500 abitanti, ultimo comune della provincia di Pesaro e Urbino prima di Gubbio, in Umbria. Il malvivente è entrato nella chiesa intorno alle 11.30 di ieri. Sapeva di non trovare intralci perché a quell’ora, col mercato in piazza, la chiesa è aperta e vuota. Anche il parroco don Fausto, che è pure vicario della diocesi di Gubbio, si trovava in sacrestia. Così il ladro si è messo al lavoro consapevole anche della disattivazione del sistema d’allarme, che funziona solo di notte.

L’uomo è riuscito a sganciare il dipinto e a poggiarlo a terra. Ma ha avuto un contrattempo. Nel fare quell’operazione, si è ferito al volto, forse con la cornice, ed ha cominciato a perdere molto sangue. Per fronteggiare la situazione, lo sconosciuto ha preso una tovaglia posta sopra un altare e se l’è avvolta intorno al viso. Non aveva altro per tamponare la perdita di sangue. Proprio in quel momento, attirato da qualche rumore strano, ha fatto capolino nella chiesa don Fausto che si è accorto di questa persona bardata con un lenzuolo.

 "Ho pensato subito — dice il parroco — a quelli che rubano nelle cassette delle elemosine. Gli ho urlato "che rubi, dimmi che rubi?", ma prima che mi rispondesse ho visto il dipinto della ‘Madonna del cardellino’ a terra, staccato dalla sua nicchia. Gli aveva tagliato le quattro grappe che lo fissavano al muro e fatto saltare i ganci. Un lavoro difficile che gli dev’essere costato tempo e fatica. Quando mi sono avvicinato a questo sconosciuto, rimanendo comunque a tre o quattro metri di distanza perché avevo visto che teneva in mano qualcosa, gli ho detto di andarsene perché tanto ormai non poteva rubare più niente. Allora è fuggito di corsa ma in pochi attimi mi sono detto che non poteva cavarsela così. Sono corso fuori dalla chiesa, mentre quell’uomo fuggiva a piedi perdendo sangue dal naso. Ci sono tutte le macchie per terra. Ho fermato un ragazzino dicendogli "prestami la bici perché sto inseguendo un ladro", e sono partito verso la piazza ma in mezzo al mercato l’ho perso. Lì per lì ho avuto paura che ci fosse un complice che potesse rubare il quadro incustodito. Ho urlato alla gente di chiamare i carabinieri e di correre in chiesa che avevano cercato di rubare la Madonna del cardellino. Il quadro ora dovrà essere protetto sempre di più, perché se hanno provato a rubarlo possono ritentare".

 Ha avuto paura di essere aggredito? "Sì, quell’uomo, sui 55 anni, italiano, aveva degli oggetti in mano e poteva usarli anche contro di me. Ma non ho pensato ad altro se non a impedire che rubasse la madonnina. Non dovevano riuscirci come nel ‘71. E questa volta è andata bene a noi".

in quotidianonet

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