Preti sposati / Tante chiese, pochi parroci: ma diocesi si affida alla Koinonia

Tante chiese, ma pochi parroci e così l’esperimento della Koinonia di San Giovanni Battista è un valido aiuto per tenere attive le comunità del Biellese. Dopo Strona, ora la comunità si occuperà anche della chiesa di Veglio. Un nuovo modo di concepire la parrocchia, non più legata a un singolo parroco ma a una Koinonia appunto, un nucleo di vita consacrata con la presenza di sacerdoti e sorelle che vivono insieme e portano avanti l’attività pastorale. «Il nucleo viene chiamato “Oasi” in quanto cerca di offrire ad ogni persona bisognosa e assetata dell’amore di Dio quell’acqua che scaturisce dall’esperienza personale dell’incontro con Cristo – racconta padre Luca Arzenton -. Poiché nel Biellese è l’unica realtà di vita comunitaria della Koinonia viene chiamata “Oasi di Biella”, per differenziarla dalle altre presenti nel resto dell’Italia, dell’Europa e degli altri continenti dove siamo presenti».

ESPERIMENTO

Il primo esperimento era partito nel 2009 quando fu necessario dare una figura di riferimento per la parrocchia di Strona, il vescovo Gabriele Mana strinse una convenzione con la Koinonia di San Giovanni Battista che è stata rinnovata un anno fa. E adesso, vista la mancanza di parroci, è stato deciso di ampliare il raggio di azione fino a Veglio. Anche perchè l’esperimento di Strona in questi anni ha dato buoni frutti. Riprende padre Arzenton: «La comunità di vita consacrata oltre a dedicarsi alla preghiera, alla vita comunitaria e alle altre attività di lavoro quotidiano, è impegnata nel servizio caritatevole in chiesa e nella parrocchia stessa, visitando i malati e anziani e collaborando anche con alcune associazioni di Strona dagli animatori alla Pro loco». Ma in sei anni di presenza in paese il gruppo ha portato una ventata di novità: un corso di chitarra gratuito per i bambini, è nata anche una band musicale giovanile per coinvolgere gli adolescenti e tenerli legati alla parrocchia. Inoltre c’è un oratorio di nuovo attivo e per le famiglie vengono organizzati anche incontri di preghiera che richiamano persone da altre parti del Piemonte. Adesso la nuova scommessa è occuparsi anche di Veglio dopo che don Italo Sasso ha presentato al vescovo le proprie dimissioni per motivi di salute e per l’età avanzata.

(la stampa)

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