Imperia: parroco trovato ubriaco dopo una cena. Parla don Antonello Dani: “Vi spiego cos’è successo quella notte”

“Ubriaco? Effettivamente avevo bevuto più del solito. Quando mi hanno trovato ero a letto, in mutande perché fa caldo, ma da solo”

Non nega di essersi ubriacato e che, quando è stato trovato dalle forze dell’ordine si trovava a letto in mutande. Ma don Antonello Dani, parroco di Piani fornisce a Sanremo News una versione completamente diversa della vicenda al centro dell’attenzione mediatica nei giorni scorsi che ha visto protagonisti il prete e un migrante ospite della sua cooperativa risultato essere poi colpito da un provvedimento di espulsione.

“Quella sera – racconta don Antonello a Sanremo News – mi trovavo a cena con amici a Sanremo. Credo di aver bevuto più del necessario e una volta arrivato a casa, già brillo, ho mandato giù una birra fredda”.

Un perfetto mix per sbornia e congestione.

“Esatto. Infatti, dopo essere andato a letto mi sono sentito male. Voglio precisare che in casa in quel momento a parte me e il migrante c’era un educatore della cooperativa. In casa mia ci sono quattro camere ed eravamo in tre camere diverse. Il ragazzo ha sentito che vomitavo, si è avvicinato alla mia camera, ma io non rispondevo. Così è entrato, ha provato a scuotermi, ma niente. Così, avendo il cellulare scarico, è uscito richiamando l’attenzione degli altri ragazzi ospiti che dormono in un altra casa, urlando che stavo morendo. A quel punto hanno chiamato i soccorsi. Quando il ragazzo è uscito ha tirato la porta e così non si poteva più entrare. Nessuno ha sentito il campanello, io tanto meno, e quando tutti sono arrivati mi hanno trovato a letto”.

In mutande?

“Certo. Siamo in estate, fa caldo. E’ normalissimo dormire in mutande. Ero a letto in stato confusionale con chiazze di vomito attorno, e nelle stesse condizioni ero il mattino dopo quando mi sono svegliato. Ma questo è accaduto alle 4 di notte e alle 7.30 mi trovavo già al Parasio dalle Clarisse a dire messa. Questo significa che non stavo così male. Tutto il resto è fantasia”.

E’ vero che il migrante che ha allertato i soccorsi è irregolare?

“Sì. Io questo lo sapevo e avevo già allertato i Carabinieri e il Procuratore della Repubblica. E’ una persona che si trova in Italia da 17 anni e per sei aveva lavorato regolarmente. Poi ha perso il suo impiego senza riuscire a trovarne un altro. Per me se una persona è costretta a vendere clandestinamente sulle spiagge o a prostituirsi perché sennò non trova una casa dove dormire, è scandaloso. Per cui gli ho detto che avremmo cercato una soluzione al suo problema. Soluzione che secondo me esiste. Si tratta solo di trovarla. Lui era qui per questo motivo”.

C’è chi l’ha criticata perché i migranti ospiti da lei hanno un impiego e vengono pagati.

“Lavorano per otto ore a 500 euro al mese grazie al ‘Progetto Giovani’ della Provincia. Questo è da sottolineare perché non lo fa nessun italiano. Loro hanno trovato lavoro così. Non credo ci sia differenza tra i miei e gli italiani”.

Ha sentito il Vescovo?

“Sono andato io a incontrarlo il giorno dopo. Gli ho anticipato che sarebbe scoppiato un clamore mediatico sperando che nessuno lo avrebbe interpellato. Sulla vicenda gli ho raccontato le stesse cose che ho detto a lei in questa intervista”.

Reazioni da parte di Monsignor Borghetti?

“Ha detto: ‘Speriamo non vengano costruiti castelli dove non ci sono'”.

sanremonews.it

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