In questi giorni le 290 persone radunate all’Accademia ortodossa di Creta per il Concilio Ortodosso, hanno discusso, si sono confrontate sui testi preparatori (la missione della Chiesa nel mondo contemporaneo, la diaspora ortodossa, l’autonomia delle Chiese e il modo di proclamarla, l’aggiornamento delle norme sul digiuno, i rapporti con le altre Chiese cristiane, gli impedimenti per la celebrazione del matrimoni) e ora stanno procedendo alla firma dei documenti e alla stesura dell’enciclica e del messaggio che verranno diffusi alla fine del Concilio, il 25 giugno prossimo.
Molto opportunismo nelle dichiarazioni degli Ortodossi del Patriarcato di Costantinopoli.
In Molte diocesi italiane hanno preso accordi con I Vescovi e “si sono impossessati” di chiese cattoliche inserendo i loro preti sposati.
Papa Francesco e molti gerarchi Vaticano e vescovi diocesani accettano i preti sposati ortodossi e preferiscono ancora discriminare, tenendoli lontani dalle parrocchie i preti sposati. Anche molte canoniche sono occupate dai preti ortodossi che addirittura come nel caso di una parrocchia del Nord Italia non pagano le bollette della luce (un caso registra debiti con la diocesi per circa 20.000 euro).
I preti ortodossi sposati considerano i preti sposati latini “come traditori” che hanno perso lo Spirito Santo.
Per il Movimento dei sacerdoti lavoratori sposati non è più tollerabile questa situazione. I fedeli cattolici sono chiamati alla protesta per la riaccoglienza nelle parrocchie dei preti sposati che hanno un percorso di dispensa dagli obblighi del celibato e matrimonio religioso.