Secondo l’associazione dei sacerdoti lavoratori sposati, fondata nel 2003 da don Giuseppe Serrone, Papa Bergoglio “sfida i cardinali tradizionalisti ed è pronto a mettere mano alla riforma nella Chiesa sul celibato obbligatorio per i preti. I preti sposati sono una grande risorsa per la Chiesa. Siamo pronti a rientrare in servizio attivo nelle parrocchie solo se Papa Francesco modificasse la legge ecclesiastica permettendoci di riprendere il ministero sacerdotale come ha già fatto per pastori protestanti e sacerdoti anglicani”.
Il Pontefice ha raccontato di averne parlato durante la messa di martedì 10 febbraio a Santa Marta alla quale erano presenti anche 5 ex sacerdoti coniugati. Al clero di Roma “lectio” sull’omeliae sull’ars celebrandi: “Non siate showman. Dovete entrare e far entrare nel mistero”
da repubblica.it
CITTA’ DEL VATICANO –L’episodio è accaduto martedì 10 febbraio ma il papa lo ha reso noto solo oggi durante l’incontro con il clero romano. Durante la consueta messa alla Domus Santa Marta, Bergoglio ha affrontato il tema del matrimonio dei sacerdoti.
Alla celebrazione erano presenti sette preti che festeggiavano il loro 50esimo di sacerdozio, ma anche cinque sacerdoti che hanno lasciato il ministero perchè si sono sposati. Alla domanda di uno dei preti presenti, don Giovanni Cereti, sulla questione dei preti sposati (nella quale si ricodava il caso delle Chiese Orientali, dove gli uomini sposati possono essere ordinati sacerdoti e le migliaia di preti sposati di rito latino che invece non possono celebrare), Bergoglio ha risposto a sorpresa: “Il problema, ha assicurato Francesco nella sua risposta, è presente nella mia agenda”.
Si tratta di una nuova apertura del Pontefice che segue quelle emerse durante i lavori del Sinodo straordinario sulla famiglia sull’eucarestia ai divorziati risposati e sui gay. Secondo notizie pubblicate in Brasile, alcuni mesi fa il papa avrebbe scritto al cardinale brasiliano Claudio Hummes una lettera sulla possibilità di avviare una riflessione sul celibato ecclesiastico relativa ai cosiddetti “viri probati” cioè a uomini di età non giovane, sposati, che conducono una vita familiare e religiosa esemplare, e ai quali alcuni ritengono che possano essere affidati compiti nella Chiesa al pari dei sacerdoti.