Non hanno convinto i fedeli, le spiegazioni portate dalla Curia e dal Consiglio parrocchiale sulla partenza di Don Alessandro

Scintille, se non veri e propri scontri, questa sera a Sessa in occasione della riunione straordinaria dell’Assemblea parrocchiale dedicata integralmente alle delucidazioni sull’allontanamento di Don Alessandro De Parri.

Alla presenta dell’emissario della Curia Don Ernesto Storelli, il Consiglio parrocchiale di Sessa e Monteggio ha risposto alle domande dell’interpellanza di Marco Losa e cofirmatari “Nubi grigie sulla parrocchia di Sessa”.

Il Consiglio parrocchiale, considerando l’interpellanza parecchio articolata, avrebbe voluto fornire le proprie risposte durante la riunione ordinaria del prossimo anno, ma visto che i tempi stringono (la partenza di Don Alessandro verso Sonvico è prevista per fine agosto), i parrocchiani hanno raccolto le firme necessarie per indire una riunione straordinaria.

Che, come detto, si è tenuta questa sera in una gremita sala parrocchiale di Sant’Orsola, dove nemmeno una sedia è rimasta inoccupata.

I parrocchiani di Sessa e Monteggio, che già avevano raccolto oltre 300 firme in pochi giorni a sostegno di Don Alessandro, volevano sapere perché la Curia avesse deciso di allontanare il loro amato Don, e perché il Consiglio parrocchiale non avesse fatto nulla per impedirlo, malgrado l’assemblea si fosse espressa con 29 voti contro 0 (e 6 astenuti) a favore della permanenza del sacerdote.

Ebbene, la loro attesa è andata delusa. Il presidente del Consiglio parrocchiale Keo Zanetti ha infatti comunicato che l’organo da lui diretto non ha alcuna competenza in merito alle nomine dei sacerdoti. Si limita alla gestione amministrativa dei beni della parrocchia e basta. Zanetti, cui il segretario Lindo De Ambrosi ha più volte dato man forte per contenere l’impeto avverso della sala, ha risposto alle dieci domande degli interpellanti ribadendo sempre e comunque che la decisione è giunta dalla Curia, che il Consiglio parrocchiale non ha affatto ordito complotti alle spalle dell’amato Don, e che in ogni caso nulla avrebbe potuto essere fatto in sua difesa.

“Ma come? Allora a cosa servite? Almeno una presa di posizione avreste potuto farla” hanno esclamato con terminologia più o meno colorita numerosi presenti, delusi per lo scollamento tra il Consiglio e i fedeli.

Una parrocchiana ha ricordato che a Don Alessandro il trasferimento è stato motivato con “ragioni di salute”. Eppure, lui che tre anni fa ha avuto un ictus, viene mandato in una parrocchia, quella di Sonvico, che conta oltre il doppio di fedeli. È stato inoltre ricordato che Don Alessandro si è integrato perfettamente a Sessa, dove è stimato e apprezzato da una larga fascia della popolazione, ed in passato aveva già rifiutato ben due volte il trasferimento, prima di rassegnarsi alla decisione dall’alto.

E qui i toni si sono alzati da ambo le parti, con accuse reciproche che solo a fatica, e con le relative scuse, sono state accantonate. Poi, una volta tornata una relativa calma in sala, Zanetti e De Ambrosi hanno passato la patata bollente al vicario generale Don Ernesto Storelli, giunto a Sessa in rappresentanza del vescovo.

Don Storelli ha ribadito i medesimi concetti già espressi dal Consiglio parrocchiale. Ossia che il trasferimento di Don Alessandro fa parte di un piano di avvicendamenti deciso dal vescovo, a beneficio di tutta la comunità cattolica ticinese. Il vicario generale ha comunicato che l’ultima messa di Don Alessandro in Malcantone si terrà il 17 agosto, dopodiché il prete si recherà a Sonvico, dove ha già avuto modo di incontrare il Consiglio parrocchiale. Don Storelli ha dichiarato che la petizione dei fedeli di Sessa verrà bollata e archiviata, invitando poi tutti ad accogliere favorevolmente il nuovo parroco designato, Don Sandro Colonna, nei confronti del quale in sala sono state espresse diverse perplessità, in particolare riguardo i suoi trascorsi a Onsernone.

Tutte spiegazioni che ovviamente non hanno soddisfatto i difensori di Don Alessandro. I quali hanno annunciato, a sopresa del Consiglio parrocchiale,  di aver fissato un incontro direttamente con il vescovo Valerio Lazzeri, il prossimo 28 luglio. E, se anche lui dovesse fare orecchie da mercante, i fedeli hanno dichiarato di essere pronti ad andare fino al Vaticano per far sentire le proprie ragioni.

Perché mandare via un prete così amato dalla comunità sembra a tutti illogico. “Papa Francesco dice di aprire le porte, ma voi le chiudete!” ha urlato a Don Storelli un fedele.

E quindi la battaglia a favore di quel prete così dinamico e originale continuerà. A costo di scavalcare le gerarchie ed andare fino al Vaticano.

ticinonews.ch

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