“Non lascio, non abbandono, non appendo nulla ad un chiodo… riconsegno”.

Un salto che è una rivoluzione. Un salto che cambia la prospettiva di vita e anche di comunicazione. Perché un prete che lascia solitamente lo fa in silenzio. Quasi fosse una fuga.

Non don Andrea Boni, 37 anni, fratello dell’attore Alessio, che si toglie la veste e fa un passo indietro nella guida della comunità Zoar nella parrocchia di Sant’Antonio a Grone, sui colli di San Fermo.

Don Andrea non è più sacerdote. In una lettera bellissima – appesa sulla porta della chiesa di Grone e pubblicata sul sito della comunità Zoar – spiega le sue ragioni, senza pudori o ipocrisie, non c’è nessun attacco o recriminazione. Scrive: “Non lascio, non abbandono, non appendo nulla ad un chiodo… riconsegno”.

 

Pubblichiamo il testo integrale:

Fosbury.

Dick Fosbury. Città del Messico. 20 Ottobre 1968. Olimpiadi.

Un ragazzetto di ventun’anni, emaciato, pettorina USA-272, chiude con forza i pugni. Davanti a lui un’asticella orizzontale alta 2 metri e 24 centimetri. Al piede destro una scarpa bianca, sull’altro una blu.

Parte.

Pochi passi in corsa ben scanditi. Salto e…

all’ultimo istante si gira di spalle senza guardare il suo ostacolo, ma sentendone la presenza. La schiena si inarca e porta con sé il peso di gambe e piedi.

Un silenzio imbarazzato in tutto lo stadio, non si era mai visto nulla di simile, prima.

Tutti saltavano asticella contro ventre, ma sfiorando il dorso… non se ne conosceva la provenienza tanto meno la ragione. Record del mondo.

Perché stravolgere la consuetudine granitica delle regole atletiche?

Perché arrischiarsi in un salto per di più poco nobile, così contorto?

Perché diventare bersaglio facile di critiche perfezionate in mira?

“Mi veniva meglio”, fu la risposta alle tante domande dei tanti che si sentivano rosicchiare dentro da una banalità che stava facendo il giro del mondo. Semplicemente una cosa al contrario quando non ce n’era bisogno, senza alcun motivo solo perché qualcuno così ci riusciva meglio.

Fu una rivoluzione.

Senza poterlo prevedere.

Da allora tutti saltano così.

Ci si riesce meglio.

È il momento Fosbury per me e per Zoar.

Quando tutto sembra appianato,

quando le cose iniziano ad ingranare,

quando si sono prese le misure, quando…

tac…

un frangente, e non puoi più saltare come prima. L’esperienza di Fraternità Zoar – sul Monte di Grone – chiude i battenti.

Io non sarò più prete.

Come per saltare un’asticella anche lo scrivere di scelte importanti comporta pochi secondi

sintesi di un lavoro di perfezionamento e conoscenza.

È tutto ciò che c’è prima a sostenere… e lo sai solo tu che cosa è stato.

Non lascio,

non abbandono,

non appendo nulla ad un chiodo…

riconsegno.

Riconsegno un ministero che ho ricevuto come dono, per dodici anni,

nel quale mi sono ritrovato e sono maturato.

Lo riconsegno per onestà

perché quando non ci sei più te lo devi dire.

Onestà per me, per la mia chiesa, per chi in me ritrovava qualcuno con cui condividere passi ed emozioni.

Non è un passo indietro è un salto in avanti, dorsale.

Anche se non lo si capisce,

non lo si approva,

lo si rimprovera,

lo si giudica.

Viene facile dagli spalti dire un sacco di cose, ma in pista senti solo il tuo cuore e il sangue che batte nelle tempie.

Percepisci il tempo, i secondi che rimbalzano e assapori che quello, solamente quello è l’istante. Altri a seguire ne saranno la ripetizione.

Pura ripetizione.

Vivo in profonda serenità.

Questo sia sufficiente per descrivere il mio stato d’animo a salto compiuto.

Zoar prenderà altre forme, cercherà di avere il “coraggio delle idee”…

io avrò una casetta nuova, un lavoro bizzarro, un orizzonte altro.

Cercherò tenacemente di non lasciarmi sfuggire nulla di ciò che la vita mi regalerà giorno dopo giorno.

La parte gemella di me vivrà con un Andrea meno sacrale, ma forse più sacro perché proverrò dalla strada, dal lago, dalla passione.

Alla fine se posso vi chiedo tre cose:

non provate rancore per nessuno

non guardate a ciò che mancherà, ringraziate per ciò che è stato

siate gioiosi se accanto a voi qualcuno raccoglie tutto ciò che ha

E che sia..e tenta di saltare.

Fosbury.

fonte: bergamonews.it

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