Caso Camilliani, ridotte in appello le pene per Oliverio e altri

Roma, 24 feb. (askanews) – Ridotta in appello la condanna per il commercialista Paolo Oliverio accusato del sequestro di due sacerdoti per impedire ai preti di votare l’elezione del superiore generale dei Camilliani. La corte d’appello della Capitale ha mutato il capo di imputazione, e comminato due anni e 5 mesi: in primo grado era stata di 4 anni e otto mesi. L’accusa è passata da sequestro di persona a violenza privata. I giudici hanno, inoltre, diminuito da un anno e sei mesi a cinque mesi e dieci giorni (pena sospesa) la condanna nei confronti dei due autisti, Antonio Schinaia e Emanuele Demuro, che parteciparono al sequestro.

Nel luglio scorso è invece cominciato il processo a padre Renato Salvatore, ex superiore dell’ordine dei Camilliani. L’ex guida spirituale (e amministrativa) dei religiosi è accusata di concorso in rapimento ai danni di due confratelli. Sul banco degli imputati anche tre finanzieri che si prestarono a una finta audizione dei confratelli. L’indagine del pm Giuseppe Cascini, nata da un altro procedimento per attività di riciclaggio, ha fatto emergere tra l’altro il ricorso di imprenditori romani a professionisti della cancellazione del debito erariale

 

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