Preti sposati: donne… Segretario Stato e Galantino avanti…. Vaticanista Tornielli frena con paura cambio… ma Papa Francesco lascia decidere i vescovi

L’associazione dei sacerdoti lavoratori sposati specifica che gli autori e/o autrici del   testo inviato non sono legate all’associazione. associazione dei sacerdoti sposati da anni  ha scelto di parlare poiché crede che nulla sia più dirompente della forza della verità.

L’associazione dei sacerdoti sposati da anni  ha “scelto di parlare poiché crede che nulla sia più dirompente della forza della verità, che niente sia più mortificante della menzogna, che lo scandalo non sia nell’amore ma nella legge che lo vieta”. Abbiamo raccontato dal sito http://nuovisacerdoti.altervista.org e dal blog http://sacerdotisposati.altervista.org la lotta che abbiamo dovuto “combattere per vivere alla luce del sole questo amore proibito”. Abbiamo denunciato l’ipocrisia di molti uomini di Chiesa.

I Vaticanista Andrea Tornielli autore (link a suo articolo http://www.lastampa.it/2014/05/17/esteri/vatican-insider/it/caro-francesco-le-donne-dei-preti-scrivono-al-papa-pAPMEdOvrrUDwB8ga8OMbN/pagina.html) dell’articolo che riporta la lettera delle donne aggiunge anche una ricostruzione parziale delle dichiarazioni di Papa Francesco sui preti sposati.

Il blog e il sito dell’associazione avevano segnalato in Italia un articolo riportato da un quotidiano estero “The Tablet” (http://www.thetablet.co.uk/blogs/1/351/a-married-priesthood-would-right-many-wrongs) con una dichiarazione di Papa Francesco che è compito individuale delle conferenze episcopali raggiungere un consenso sulla questione e poi inviare una petizione a Roma.

Papa Francesco ha fatto questi commenti sorprendenti a Mons. Erwin Kräutler, vescovo austriaco in visita che lavora nel profondo della foresta pluviale amazzonica e dispone di 300 diaconi e soltanto 27 sacerdoti per la più grande diocesi del Brasile, Xingu, dove molti cattolici possono solo ricevere l’Eucaristia un paio di volte l’anno.
Se la regola del celibato obbligatorio per i preti fosse revocata, un gran numero di Diaconi nel mondo potrebbe considerare il sacerdozio e quindi avere la possibilità di presiedere l’Eucaristia e Sacramenti.

I termini della dispensa dagli obblighi del celibato sono durissimi e stabiliscono che come sacerdoti sposati non possiamo nemmeno servire la Chiesa attraverso la predicazione, distribuire la Comunione, insegnare nell’istruzione superiore o detenere qualsiasi tipo di ufficio pastorale, e dobbiamo tenerci lontano da luoghi dove ci conoscevano come sacerdoti. Alcuni sacerdoti desiderano tantissimo ritornare in servizio attivo se il loro rescritto di dispensa dal celibato ecclesiastico fosse modificato.

Un sacerdozio cattolico sposato non solo è possibile e accettabile per la stragrande maggioranza dei cattolici, ma porta con sé una dimensione supplementare al sacerdozio.

Ora che il Papa Francesco sembra dare maggiore autorità alle Conferenze Episcopali esse hanno bisogno di essere coraggiose nella ricerca di una soluzione, aprendo consultazioni per la scarsità di sacerdoti e offrendo a Papa Francesco indicazioni affinchè la Chiesa vada avanti così nell’integrazione dei sacerdoti sposati. Un sacerdozio sposato lavorando fianco a fianco di sacerdoti celibi non porterà la Chiesa in ginocchio ma potrebbe arricchirla.
Queste tesi sono di Alex Walker direttore di Advent, un gruppo di sostegno per uomini e donne, e i loro partner, che hanno lasciato il ministero sacerdotale attivo o la vita religiosa.

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