Vatican.xxx: sfugge il sito hard

La storia della pornografia è piena di conventi, monasteri e, in generale, monaci e suore assai distanti dalle regole di castità che dovrebbero regolare la vita religiosa, ma un sito con l’indirizzo vatican.xxx, e cioè con la desinenza dedicata ai contenuti online per adulti, ancora non si era visto.

In effetti, il “top level domain” con la tripla x, esclusiva dei siti internet pornografici, è stato istituito da meno di un anno e messo in vendita pubblicamente solo da poche settimane. I cosiddetti registrar, vale a dire i siti che fanno da intermediari per l’acquisto di indirizzi web, possono assegnare al miglior offerente qualunque nome, purché non sia già prenotato.

E’ così che l’Url vatican.xxx sarebbe stato venduto a un acquirente attualmente anonimo, più svelto della Santa Sede. Lo ha specificato dai microfoni di Radio Vaticana padre Federico Lombardi, dichiarando che il “dominio non è disponibile perché è stato acquistato da qualcun altro, ma non dal Vaticano”.
Almeno in apparenza, gli uffici pontifici non sembrano essere stati particolarmente solerti, né lungimiranti. Prima della vendita pubblica dei domini .xxx, infatti, la società ICM, che ha sponsorizzato la creazione della nuova desinenza presso le autorità competenti, ha dato la possibilità a tutti i proprietari di marchi e di siti di cautelarsi da eventuali abusi dei loro nomi, approfittando del cosiddetto “sunrise period”: 30 giorni in cui, con un esborso un po’ superiore a quello previsto dal mercato, si poteva far valere una sorta di diritto di prelazione ed evitare che istituzioni culturali, museali o brand che non volevano finire nell’arena pornografica potessero essere sfruttati dall’industria dell’hard.

Per fare un esempio, se si digita l’indirizzo Disney.xxx si accede a una pagina in cui spiega che la Icm ha messo al sicuro il nome da eventuali prenotazioni.

Evidentemente, la Santa Sede ha tentato di ottenere un identico risultato (http://vaticaninsider.lastampa.it/homepage/nel-mondo/dettaglio-articolo/articolo/chiesa-web-10884/) senza riuscirci. La veloce reazione dell’ufficio stampa vaticano lascerebbe supporre che la questione non lascia indifferenti le autorità pontificie. Non è il momento migliore per esporsi a nuovi scandali a sfondo sessuale, proprio mentre ricompaiono nelle pagine di cronaca i dossier sulla pedofilia negli ambienti ecclesiastici, in seguito alle requisitorie della magistratura olandese.

E tuttavia, non è detto che il Vaticano abbia mancato di tempismo, in questa circostanza. Se si vanno a verificare i dati di registrazione del sito Vatican.xxx, si scopre che la data di assegnazione è il primo dicembre di quest’anno, quando si era ancora nella fase, sopra descritta, di “sunrise period”. La vendita pubblica del dominio hard è cominciata solamente il sei dicembre e sarebbe stata dunque la Icm a non rispettare le regole, vendendo il nome di dominio a qualcuno che, con ogni probabilità, lo ha comprato a fini di speculazione.
Comportamenti scorretti di questo genere sono stati denunciati anche da importanti società dell’industria pornografica, che hanno ingaggiato una causa legale con l’Icann, l’autorità che regola la creazione e assegnazione dei top level domain, e con la stessa Icm. L’unica cosa certa, per ora, è che per il Vaticano il prezzo per riappropriarsi del proprio nome e sottrarlo al mondo dell’hard è sicuramente salito. E non di poco.

Un lettore ci scrive e volentieri pubblichiamo la sua precisazione:

In riferimento all’articolo in oggetto, per conoscere il proprietario di un dominio, il comando “whois+nome sito” restituisce i dati relativi all’indirizzo/dominio digitato. Contrariamente a quanto affermato, il registro è pubblico e quindi si può conoscere chi ha registrato il dominio all’URL andando a verificarlo nel sito www.whois.net

Adriano Pasian – vaticaninsider
Traghettilines BOMPIANI 1+1 Abbonanti ad un 2024 di divertimento - Mirabilandia Pittarello - Saldi fino al -70% Frigo vuoto e voglia di vino? Te lo consegniamo in 30 minuti alla temperatura perfetta! Duowatt - Banner generici con logo Tekworld.it Bus Terravision Aeroporto Milano Malpensa Plus Hostels Transavia 2021 Radical Storage Bus notturno Fiumicino Aruba Fibra veloce Hosting Aruba - Scopri di più