Anche un prete tra i falsi iscritti al PdL

Tra le tessere fasulle del Veneto spunta anche quella di un parroco. Insieme a lui leghisti, comunisti e Calearo

Ne abbiamo parlato pochi giorni fa. In Veneto la Procura ha aperto un’indagine su un giro di tessere del Pdl sottoscritte dai cacciatori veneti. L’associazione regionale delle doppiette avrebbe stanziato ben 22mila euro per l’adesione al partito da parte dei propri iscritti.

PRETI, COMUNISTI E CALEARO – Nell’elenco dei berlusconiani si sarebbero ritrovati, così, a loro insaputa, anche leghisti e comunisti. Ed un parroco appassionato di caccia. Ne parla il Giornale di Vincenza in un articolo a firma di Marco Scorzato:

Anche il prete, ahilui, si risvegliò “berlusconiano”: a sua insaputa. Non smette di riservare sorprese l’elenco di “iscritti” nelle liste del Popolo della libertà vicentino. C’era finito dentro il consigliere leghista, senza aver firmato alcunché; ignari aderenti al partito azzurro anche alcuni sindaci “civici”; e persino il deputato ex Pd MassimoCalearo (transitato da vari gruppi parlamentari ma dal Pdl mai) e pure un giovane militante comunista di Recoaro Terme, per non farsi mancare nulla. E dopo Peppone, mancava solo don Camillo nel nutritissimo – ed ecumenico – campionario di “pidiellini per caso”. Eccolo: è don Giuseppe Pettenuzzo, 61 anni, parroco di Gambellara.

NON VOGLIO SCHIERARMI”– Il sacerdote è stato colto di sorpresa:

Come tutti gli altri catapultati senza volerlo in “maglia azzurra”, anche lui, manco a dirlo, ha la «passione per la caccia»: è iscritto all’Associazione cacciatori veneti. L’arruolamento nel Pdl risale a fine ottobre, ma don Giuseppe Pettenuzzo lo ha «scoperto per caso, una decina di giorni fa: è stato un amico a informarmi, uno che conosce gli ambienti Pdl aveva saputo che negli elenchi degli iscritti c’era anche il mio nome. Ma io non ho mai firmato nulla, non ho mai avuto a che fare con alcun partito, né voglio schierarmi, ci mancherebbe…». Il parroco, senza far proclami, si è autotutelato. «Denuncia? No, non mi interessa. Però ho già scritto una lettera al Pdl, a Roma, chiedendo l’immediata cancellazione e anche spiegazioni: resto in attesa…».

“FATTO SPIACEVOLE” – La Procura ha acceso i riflettori su ben 8mila adesioni al Pdl. All’ultimo congresso ben 12mila su 15mila iscritti complessivi non si sono recati al voto. Continua Scorzato sul Giornale di Vicenza:

È un «fatto spiacevole», e solo un po’ lo rincuora sapere di non essere l’unica vittima. Il caso-tessere, su cui sta indagando la procura, era esploso dopo Natale quando, sulla scia di un esposto alla magistratura, era emerso che molte persone erano state inserite a loro insaputa nelle liste del Pdl. Formalmente quelle erano “richieste di adesione”, cioè moduli con gli estremi anagrafici dei richiedenti e le loro firme (falsificate, evidentemente). Qualcuno aveva versato per loro anche la quota di 10 euro. La procura ha acceso i riflettori su quasi 8 mila “richieste”, i cui nominativi sembravano coincidere con quelli delle liste dell’Acv, l’associazione di cui Sergio Berlato, ora coordinatore provinciale e allora candidatoaquelruolo, èconsigliere. Per formalizzare l’iscrizione don Giuseppe Pettenuzzo avrebbe dovuto recarsi al congresso – il 12 febbraio – a votare. Ma non lo ha fatto, ovviamente. Al pari del leghista, di Calearo, del leninista recoarese e di altri 12mila “iscritti” (veri o incosapevoli) su 15 mila.

giornalettismo.com 20 Aprile 2012 ore 06:39

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