Don Baggetto lascia Punta Marina dopo un confuso rapporto con una 25enne

Meglio prendersi una pausa di riflessione, lontano dalla parrocchia, lontano dal ricordo delle vicende che l’hanno coinvolto con quella ragazza che lui stesso aveva accolto ospitandola nella casa canonica. Da un paio di mesi Punta Marina è un paese senza un parroco fisso: don Alessio Baggetto, 41enne alla guida della parrocchia di San Massimiano dal 2008, dopo essersi confidato con il vescovo Lorenzo Ghizzoni ha deciso di allontanarsi. E la comunità si è divisa fra chi vorrebbe che tornasse e chi invece preferirebbe non tornasse più. Con le opposte fazioni che affilano le armi e sarebbero già in movimento per raccolte firme di segno opposto, manovre sconsigliate in entrambi i casi dalla diocesi.

Ma cosa sia successo a dicembre nessuno lo sa per certo. In paese il gossip impazza. Le voci si rincorrono. L’unica cosa certa è che tutto ruota attorno al rapporto che si era venuto a creare tra don Baggetto e una 25enne arrivata a Punta Marina l’estate scorsa. Poi una sera di dicembre è successo qualcosa che ha coinvolto i due ed entrambi hanno lasciato Punta: la ragazza ora è a Roma, il parroco «in una casa di gesuiti a fare esercizi spirituali», è tutto quello che ci dice l’avvocato Enrico Maria Saviotti che da tempo segue le vicende della curia ravennate. Un’altra cosa certa in realtà c’è: la curia è a conoscenza dei fatti come sono realmente accaduti ma non fornisce spiegazioni e il 10 febbraio ha mandato don Alberto Graziani – parroco di San Biagio e vicario generale della diocesi, «Sono il numero due dopo i vescovo» – a tranquillizzare i parrocchiani in un’assemblea all’oratorio di Punta Marina dove si sono radunate circa 60-70 persone.

«Se volete dire che la curia poteva dormire meno e essere più svelta per intervenire vi rispondo che avete ragione», ha riconosciuto don Graziani parlando apertamente senza sapere della presenza di giornalisti in sala. A don Baggetto un errore lo attribuisce: «Troppo generoso e non ha chiesto aiuto quando si è accorto che stava andando giù». Però poi assicura che si tratta di nulla di grave e si augura non arrivino processi perché «sui preti si spara molto spesso a gratis e se un prete è stato imprudente non va fatto a polpettine». Perché, concordando con la riflessione di una parrocchiana, nessuno è colpevole di niente fino a quando non c’è una sentenza definitiva al termine di un eventuale processo. Ma le dicerie non attendono i tribunali. Per sgombrarle dal campo avremmo voluto raccontarvi cosa è successo. Ma il vicario non dice nient’altro ai fedeli e non ci dice nient’altro nemmeno l’indomani quando ci presentiamo come giornalisti alla parrocchia di San Biagio.

L’assemblea durata un’ora e mezza nella sala dell’oratorio, tra festoni di un compleanno rimasti appesi alle pareti e il sipario di un teatrino per ragazzi a fare da sfondo al vicario, ha messo in mostra quella che don Graziani ha definito la «grande ma composta sofferenza di una comunità molto legata al suo parroco». Che proprio la domenica prima è stato in parrocchia in occasione della messa per avvisare i fedeli che si sarebbe allontanato per un periodo. Tra gli interventi dei cittadini molti quelli che hanno puntato il dito contro la diocesi per non aver fatto chiarezza da subito in maniera trasparente. «È stata una fortuna se questa storia non è arrivata sulla stampa», ha detto qualcuno in piedi tra la gente. A qualcun altro non è andato proprio giù l’arrivo della ragazza in parrocchia: «Perché mettere una giovane bisognosa nella casa di un prete giovane?». La risposta che accoglie l’approvazione di molti in sala è di don Graziani: «Se nel cuore di un prete non c’è una vena di generosità allora per la mia esperienza quello non è un buon prete. Cercare di aiutare i bisognosi è compito di un prete».

Ma quella ragazza chi è? Quando don Graziani la definisce una persona bisognosa e malata c’è più di qualcuno che resta di stucco: «Don Alessio la presentò alla comunità invitando tutti a considerarla normalmente una di noi». E non sono mancate le testimonianze di chi conferma che la ragazza si sia data da fare per l’attività della chiesa. Di sicuro sta vivendo un momento di sofferenza personale testimoniato anche dai suoi ultimi post pubblicati su Facebook. La 25enne ora si trova a Roma.

Ad annusare il clima nell’oratorio si respira una maggioranza a favore del ritorno di don Alessio. O almeno quelli a favore sono quelli che si fanno sentire di più. «Anche perché il perdono caratterizza la nostra religione». Se però la scelta del don è quella di starsene lontano allora sono tutti concordi nel volerla rispettare. Qualcuno vorrebbe almeno averlo il 17 e 18 maggio per cresime e comunioni. Ma di sicuro c’è che tutti vorrebbero un parroco fisso: «Non come quello venuto l’altra domenica che si è messo a parlare di Berlusconi nell’omelia e ci ha detto di sederci più piano sulle panche altrimenti si rompono». Un parroco fisso per il buon nome del paese: «Arriva l’estate e poi i bagnanti abituati a venire qua da anni faranno domande e le voci andranno in giro per l’Italia e anche all’estero».

ravennaedintorni.it

 

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