Vescovo tradizionalista di CL Camisasca attacca riforma chiesa sul celibato e preti sposati
“Un terzo tema che avevo affrontato con voi lo scorso anno è poi quello della luminosità del celibato ecclesiastico e della verginità per il Regno dei cieli che ci ricordano la bellezza di una vita interamente donata e che costituisce, assieme al martirio, «la forma più alta di testimonianza al mondo della signoria di Cristo sulla vita». Ogni comunità ecclesiale trae da questa luminosa testimonianza le ragioni ideali della sua identità”
Parole pronunciate durante l’omelia dell’8 Settembre 2020 a Reggio Emilia presso la Basilica della Ghiara durante S. Messa per apertura Anno pastorale diocesano.
Per il Movimento Internazionale dei sacerdoti sposati Camisasca ribadisce tesi che non hanno incidenza sulla vita pastorale. Con il suo comportamento poi ha smentito tutte le belle parole dell’Omelia. Durante gli anni del suo incarico pastorale a Reggio Emilia ha reso dura la vita a tanti sacerdoti in servizio e a molti preti sposati discriminandoli sul lavoro e nel servizio ecclesiale con l’aiuto del Vicario Generale Nicelli e del Vicario Episcopale don Daniele Moretto. Ha assunto una logica pastorale di comando piuttosto che quella del servizio indicata da Gesù. Molti sacerdoti anziani e molti insegnanti, teologi della diocesi hanno dissentito (arrivando anche alle dimissioni) dalla sua linea pastorale e da quella delle persone che ha posta a capo di varie istituzioni diocesane.