Sfrattata a Milano la Fondazione del Card. Martini, arriva Comunione e Liberazione
Sfrattata a Milano la Fondazione Lazzati, al cui posto arrivaComunione e liberazione. Un segno dei tempi, nella diocesi che fu retta da Carlo Maria Martini e ora ha al suo vertice il cardinaleAngelo Scola, che da Cl proviene. Un piccolo cambiamento che diventa però il segnale di una svolta culturale e politica a suo modo storica. In pieno centro di Milano, in largo Corsia dei servi 4, Martini aveva voluto la sede della Fondazione Lazzati e dell’associazione Città dell’Uomo, fondata da Giuseppe Lazzati prima di morire. Partigiano, sopravvissuto al campo di concentramento, padre costituente, professore e poi rettore dell’università Cattolica, Lazzati è, in politica, un punto di riferimento per i cattolici democratici. Dal punto di vista religioso, papa Francesco ha dato un’accelerata al suo processo di beatificazione.
Oggi Comunione e liberazione ha la suarivincita: a prendere il posto della Fondazione Lazzati e di Città dell’Uomo sarà, in largo Corsia dei servi, il Centro culturale di Milano, che è un’articolazione di Cl.
A sfrattare i lazzatiani è la proprietà dell’edificio, cioè l’Istituto per il sostentamento del clero, ossia la Curia del cardinal Scola. Per ragioni di soldi: l’edificio deve rendere, per far entrare nelle casse della Curia appunto i soldi che servono a sostentare il clero diocesano, ha spiegato monsignor Luca Bressan, vicario diocesano per la cultura e l’azione sociale. La Fondazione Lazzati era ospite, per volere di Martini; Comunione e liberazione invece pagherà l’affitto e si farà carico anche della ristrutturazione dell’edificio. Dunque, via Lazzati ed entri Cl.
I presidenti che si sono succeduti al vertice di Città dell’Uomo (Enzo Balboni, Luciano Caimi, Guido Formigoni, Franco Monaco,Luigi Pizzolato) hanno firmato un comunicato che lascia trasparire un po’ di amarezza: “A seguito delle notizie di stampa a proposito della nuova destinazione dell’immobile di largo Corsia dei Servi, in passato dato in uso dall’Istituto diocesano per il sostentamento del Clero alla Fondazione Giuseppe Lazzati e ora dato in affitto al Centro culturale di Milano, espressione di Comunione e liberazione, la diocesi ha inteso precisare che le motivazioni sono di carattere strettamente economico e che essa è determinata a concorrere nell’assicurare che sia preservata la memoria della lezione del professor Lazzati, per sostenere il cammino della Chiesa milanese”. Continuano i firmatari: “Solo ci sia consentito osservare, per amore di verità, che la privazione della sede non ha mancato di procurare, oltre a problemi pratici, un certo disorientamento alle realtà associative cofondatrici della Fondazione, a vario titolo, legate alla eredità di Lazzati. Inoltre, i criteri adottati dalla diocesi per questa decisione, originata da motivi economici, procurano qualche disagio a chi ricorda la espressa volontà del cardinale Martini di fare invece di quel luogo una sorta di richiamo visibile, nel cuore della città, a un uomo e a un cristiano che ha dato lustro alla Chiesa, alla cultura e alla società civile ambrosiana”.
Il Fatto Quotidiano, 22 ottobre 2015