Ghiacciai in agonia, sulle Alpi si celebrano funerali

 Nel giorno delle piazze invase dai giovani per il clima di Fridays for future, sulle Alpi italiane sono state celebrate le prime ‘veglie funebri’ per i ghiacciai. Il massiccio del Monte Rosa è stato il teatro del ‘requiem’ più atteso. Un centinaio di persone si sono trovate in località Staffal a Gressoney-La-Trinité (Aosta): dopo una camminata in quota di due ore, hanno raggiunto il luogo della ‘commemorazione’. “Il ghiacciaio è un emblema di ciò che sta capitando. Al di là della perdita di bellezza che avremo, ci saranno problemi riguardo al dissesto e alle risorse idriche per uso potabile, irriguo e idroelettrico”, spiega Vanda Bonardo, responsabile nazionale di Legambiente Alpi. “Il ghiacciaio del Lys, – ricorda – dove ci troviamo noi, si è ridotto di almeno due chilometri rispetto a inizio ‘900”. Agli aspetti più scientifici dello scioglimento dei ghiacciai descritti da studiosi e scienziati – “gli scenari di Arpa Valle d’Aosta – sottolinea Bonardo – danno come probabile in alcune zone l’aumento della temperatura di sette gradi entro il 2100” – si sono alternati gli interventi dei presenti. Giovani, famiglie, non solo da Valle d’Aosta, Piemonte (da Torino è partito un pullman) e Lombardia, ma anche da Roma e, in un caso, persino dall’Inghilterra. Altre due commemorazioni si sono svolte oggi, sul ghiacciaio del Monviso, in Piemonte, e su quello del Montasio, in Friuli-Venezia Giulia. Domani toccherà ai ghiacciai dello Stelvio (provincia di Bolzano) e della Marmolada (Trento) e domenica a quelli del Brenta (Trento) e del Montasio (Friuli-Venezia Giulia). Manifestazioni che capitano nei giorni di allerta per il ghiacciaio di Planpincieux, sul Monte Bianco. Domani alle 10 è previsto un sopralluogo a Courmayeur del presidente della Regione Valle d’Aosta, Antonio Fosson. Intanto i dati di oggi, forniti dal radar che sorveglia la massa che scivola, confermano la velocità di 35-40 centimetri al giorno. In mattinata, inoltre, è stato aperto il bypass alla strada comunale della Val Ferret che consentirà, solo ai residenti e ai titolari di attività, di accedere alla zona senza limitazioni. Nelle stesse ore, in tribunale ad Aosta, è stato prosciolto per prescrizione dall’accusa di abuso edilizio l’unico evacuato residente nella vallata, l’immobiliarista quarantaseienne Marco Busanelli. La procura gli contestava, tra l’altro, il “cambio di destinazione d’uso del fabbricato” in questi giorni sgomberato, da deposito ad abitazione, che si trova in “zona inedificabile, a massimo rischio di frane ed inondazioni e sottoposta a vincolo paesaggistico”. (ANSA).

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