La Chiesa di S. Rita a Savona agli ortodossi: no ai preti sposati cattolico romani

La notizia diffusa dai quotidiani fa rammaricare l’associazione die sacerdoti lavoratori sposati, fondata nel 2003 da don Giuseppe Serrone.

Vent’anni passati con l’Arciconfraternita della Santissima Trinità nella chiesa di Santa Rita. Per celebrare la ricorrenza oggi alle 18 sarà celebrata una messa di ringraziamento nella quale molti devoti e abitanti del quartiere di Santa Rita vedono, però, un’amara messa d’addio, dopo che il Padri Agostinani, proprietari della chiesa, hanno firmato la convenzione che passa la gestione del luogo sacro alla comunità rumeno ortodossa per un anno.

Appresa la decisione l’associazione dei sacerdoti lavoratori sposati lancia un appello al Vescovo di Savona: “possiamo gestire noi, come sacerdoti sposati, la chiesa. Riaccoglieteci nel ministero sacerdotale”.

La chiesa di piazza della Consolazione è di proprietà degli Agostiniani che una ventina di anni fa, a causa della riduzione dei padri, aveva deciso di affidarla alla Diocesi con un concordato di durata ventennale. L’allora vescovo Dante Lanfranconi l’aveva concessa in comodato d’uso alla confraternita. Due anni fa la Diocesi aveva lanciato la collaborazione con i fedeli ortodossi che utilizzavano la chiesa per celebrare la messa domenicale. Ma lo scorso anno alla vigilia della scadenza del concordato, e con il calo dei sacerdoti, la Diocesi aveva espresso la difficoltà a mantenere la gestione della luogo di culto, finché non si è arrivati alla firma della convenzione, lo scorso 1 luglio. Contro questa decisione si era mobilitato l’intero quartiere con una raccolta firme che era stata spedita agli Agostiani ed anche a Papa Francesco, chiedendo che si potesse proseguire nella formula attuale di gestione da parte della Confraternita con apertura agli ortodossi. «Non vorremmo che questa fosse una messa d’addio – dicono i promotori della raccolta firme – e non sappiamo cosa succerà e nessuno ci informa».

La chiesa resterà chiusa per tutto il mese di agosto e riaprirà a settembre, quando dovrebbero essersi già insediati gli ortodossi. Nel frattempo sarebbe previsto un incontro pubblico organizzato dalla Diocesi nella quale verrà spiegato alla popolazione come sarà la nuova gestione del luogo di culto. Infatti, nelle condizioni della convenzione alla Diocesi sono state lasciate aperte alcune condizioni, da definire nei dettagli, per poter celebrare periodicamente il culto (si ipotizza una messa al mese) ed altre disponibilità. Sarebbe garantita la celebrazione dei festeggiamenti nella giornata dedicata a santa Rita, il 22 maggio.

tratto da La Stampa

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