GAZA La guerra non si ferma Israele rifiuta la tregua

Ultim’ora: Israele rifiuta la proposta di tregua. Lo si è appreso da fonti accreditate al termine della riunione del governo. E’ stato pertanto sinora non influente l’appello del segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon per una “pausa umanitaria” a Gaza.

Serve un cessate il fuoco e la fine del blocco di Israele a Gaza “il più presto possibile”. Lo dice Khaled Meshaal, leader di Hamas, alla Bbc. “Le persone non possono ricevere assistenza sanitaria o andare al lavoro. Perché il popolo di Gaza deve essere punito con questa morte lenta nella più grande prigione del mondo? Questo è un crimine”

Un altro soldato israeliano e’ stato uccisoa Gaza. Lo ha detto il portavoce militare, citato dai media, secondo cui il totale sale cosi’ a 35.

Fonti palestinesi hanno riferito al quotidiano arabo Al-Hayat che Hamas ha acconsentito, in linea di principio, al cessate il fuoco proposto dal segretario di stato Usa John Kerry che prevede una settimana a partire da sabato, da domenica. Durante questo lasso di tempo, le parti – grazie alla mediazione internazionale – comincerebbero a negoziare su punti di sicurezza, economici e politici per un accordo duraturo. Hamas ha tuttavia chiesto garanzie sul rilascio dei detenuti e l’estensione dei diritti di pesca.

Sono in corso sforzi ”intensi” per arrivare ad un cessate il fuoco. Lo scrive Haaretz secondo cui il segretario di stato Usa John Kerry guida i contatti per annunciare a breve una tregua. Ynet riporta una fonte militare, non specificata, secondo cui il governo israeliano starebbe attendendo la risposta di Hamas alla proposta del segretario di stato Usa.

Proseguono i lanci di razzi. Hamas ha affermato di aver lanciato tre missili a lunga gittata verso l’aeroporto internazionale Ben Gurion di Tel Aviv. Le brigate Ezzedin al Qassam , si legge nel comunicato, “hanno lanciato tre razzi di tipo M75 alle 11:45 locali (le 10:45 in Italia) verso l’aeroporto Ben Gurion”. Il sistema antimissili Iron Dome ha intercettato quattro razzi sull’area grande di Tel Aviv e zone limitrofe a nord della città dove poco prima sono risuonate le sirene di allarme. Lo ha detto la Radio militare.

L’Organizzazione mondiale della sanità ha lanciato un appello per l’apertura di un corridoio umanitario a Gaza per consentire agli operatori di evacuare i feriti e far giungere farmaci salvavita nella Striscia. Il corridoio dovrebbe inoltre garantire il passaggio dei pazienti ai valichi e l’uscita da Gaza per ricevere cure mediche, ha spiegato a Ginevra il portavoce dell’Oms Paul Garwood. In una nota, l’Oms si dice “estremamente preoccupata” per la sofferenza umana ed il deterioramento delle condizioni a Gaza.

Ue, inchiesta immediata su bombardamento scuola Onu – L’Unione europea ha rivolto un appello per “un’inchiesta rapida” sui bombardamenti israeliani contro una scuola dell’Unrwa (l’ente dell’Onu per i profughi), che ha provocato 16 morti e 200 feriti. “Rivolgiamo un appello ad un’inchiesta immediata e completa su questo episodio”, ha detto Maja Kocijancic, portavoce dell’Alto rappresentante Ue Catherine Ashton. Il portavoce ha inoltre rivolto un “appello a tutte le parti per un cessate il fuoco immediato”.

Air France riprende i voli per Tel Aviv – La compagnia francese Air France “riprende oggi” i voli verso Tel Aviv, dato che i principali organismi internazionali hanno ritirato la raccomandazione dei evitare lo scalo israeliano. Lo ha riferito l’amministratore delegato Alexandre de Juniac durante la presentazione dei risultati semestrali.

Il bilancio delle vittime supera gli 800 morti dall’inizio dell’operazione israeliana nella striscia di Gaza. Fonti palestinesi hanno detto che circa 24 palestinesi sono morti da mezzanotte scorsa nella Striscia sotto gli attacchi dell’esercito israeliano. Ashraf al-Qudra, portavoce del ministro della sanita’ palestinese – citato dalla agenzia palestinese Mann – ha detto che il bilancio complessivo e’ oramai di 823 morti e 5.240 feriti.

Oggi in Israele si riunisce il Gabinetto di sicurezza: dovrebbe discutere sull’operazione a Gaza e su un possibile cessate il fuoco umanitario. L’appuntamento col vertice è stato spostato dalle 13.30 alle 15.00 ore locali. In queste ore i media riportano dichiarazioni di esponenti della destra che chiedono al premier Benyamin Netanyahu di non acconsentire al cessate il fuoco, le cui linee sarebbero state illustrate dal segretario di stato Usa John Kerry.

Tra i punti avanzati da Kerry – che prevedono l’attiva partecipazione dell’Autorita’ nazionale palestinese – c’e’ il fatto che durante la tregua di una settimana le forze israeliane non lascerebbero del tutto la Striscia. Questo sarebbe uno dei temi piu’ contestati da parte palestinese. Durante il cessate il fuoco di una settimana, le parti si incontrerebbero al Cairo per confrontarsi tramite la mediazione egiziana. Gli Stati Uniti, il segretario generale dell’Onu e l’Unione Europea si farebbero garanti con entrambe le parti che i negoziati riguarderanno temi essenziali. Per Israele, il disarmo dei razzi di Gaza e dei tunnel. Per Hamas, la fine del blocco e la ricostruzione dei danni che la Striscia ha subito durante le operazioni.

Il ministro degli Esteri turco Ahmed Davutoglu ha annullato una visita in Francia ed è partito per il Qatar dove discuterà di una possibile tregua tra Israele e Hamas a Gaza. La decisione, fanno sapere fonti palestinesi, “è stata presa dopo una teleconferenza con il segretario di Stato americano John Kerry e il ministro degli Esteri del Qatar. E dopo aver parlato separatamente con responsabili di gruppi palestinesi”.

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