L’eparchia di Piana degli Albanesi con preti sposati è vacante
L’eparchia di Piana degli Albanesi è vacante per le dimissioni di monsignor Sotir Ferrara, che a 75 anni compiuti a dicembre, ha lasciato per raggiunti limiti di età, ma soprattutto, secondo quanto si apprende, per gravi motivi di salute. Per ‘ragioni di praticità, riferiscono fonti ecclesiastiche, cioè per dare il tempo di cercare un candidato, Papa Francesco, nell’accettare le dimissioni di Ferrara, ha nominato come amministratore apostolico l’arcivescovo di Palermo, il cardinal Paolo Romeo.
E’ quindi partito l’iter ordinario per la ricerca di un candidato per scegliere nuovo vescovo di Piana. Si tratta di una “diocesi” particolare, cattolica ma di rito greco albanese. L’eparca deve essere scelto tra i preti di rito ortodosso ma non può essere sposato. I preti di rito orientale possono infatti aver contratto matrimonio e la gran parte di loro sono infatti sposati. Ma in questo caso non possono diventare vescovi.
La realtà del rito greco ortodosso da secoli esiste in Italia e non solo a Piana degli Albanesi in Sicilia ma anche a Lungro in Calabria. C’è anche un’abbazia con lo stesso rito orientale a Grottaferrata, vicino Roma. La procedura scelta da Papa Francesco oggi per Piana, ovvero l’affidamento dell’eparchia all’arcivescovo della diocesi contigua, era stata seguita anche per il cambio di vescovo a Lungro. Allora l’eparchia era stata affidata al vescovo di Cosenza, sempre con il ruolo di amministratore apostolico. La scelta di prendere tempo per la ricerca del nuovo vescovo è legata essenzialmente a due questioni. Innanzitutto il clero di rito orientale non è così numeroso.
L’eparchia ora “sede vacante”, quella di Piana degli Albanesi conta circa 28 mila battezzati su 30 mila abitanti. Le parrocchie sono una quindicina in una manciata di Comuni. Gli italo-albanesi sono un gruppo etnico stanziatosi in Italia a seguito delle emigrazioni intorno alla meta’ del 1400, all’epoca immediatamente successiva alla caduta di Costantinopoli, per evitare di finire sotto la dominazione ottomana.
Generalmente andarono ad abitare in località abbandonate o fondarono nuovi villaggi, conservando il proprio patrimonio culturale, linguistico e religioso. Monsignor Sotir Ferrara, che oggi lascia la guida dell’eparchia, era vescovo dal 1989.
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