Italia, terra di pirati (online)

Sarà la crisi. Sarà che noi o guardiamo il film o leggiamo i sottotitoli, ché due cose insieme sono complicate da fare (e poi abbiamo i doppiatori più bravi del mondo, perché non approfittarne?). Sarà, diciamola tutta, che con le lingue straniere non ci sappiamo fare molto.
Sarà quel che sarà (frase perfetta per un 2012 che dovrebbe chiudersi con la fine del mondo, stando a quegli iettatori dei Maya), quel che è certo è che anche quest’anno ci siamo fatti riconoscere. Italiani brava gente e scaricatori a sbafo di film, musica, giochi, software e tutto ciò che ha da offrire BitTorrent, ultimo arrivato tra i sistemi di successo per la condivisione di file peer to peer.
A certificare il tutto è la classifica stilata da kat.ph, uno dei principali siti di riferimento sul tema. Qual è stata la parola più ricercata dell’anno? Viene immediato pensare alle solite “xxx”, “porn” o “sex”, tradizionali oggetti di culto dei navigatori solitari. Niente da fare: sono rispettivamente quinta, 19esima e 27esima. E indietro sono anche i titoli dei film preferiti dai “torrentisti”, come Thor (nono), Harry Potter (12esimo) e Kung Fu Panda 2 (14esimo). O la cantante Adele, appena 44esima eppure prima tra i suoi colleghi.
Chi vince allora? Noi! Lì in cima c’è proprio quella sigla, “ita”, che identifica il nostro paese. O, meglio, la lingua in cui vengono ricercati il maggior numero di file, video soprattutto.
E a rafforzare il primato sono anche “ita dvd” e “italian”, rispettivamente quarta e settima tra le parole più ricercate. Un trionfo. E pensare che nel 2010, “ita” occupava appena il 96esimo posto nella medesima graduatoria.
Il successo degli scaricatori nostrani è ridimensionato – è bene precisarlo – dal fatto che il maggior numero dei film si trova già in inglese, senza bisogno di una ricerca specifica. Britannici e americani, quindi, sono fuori dai giochi. Ma gli altri? I tedeschi spariti (altro che Partito pirata…), gli spagnoli idem: o capiscono tutti l’inglese o i film li pagano, pivelli. A tenerci testa sono solo i francesi: subito dopo “ita”, si colloca infatti come chiave di ricerca la parola “french”.
D’altra parte, solo pochi giorni fa è stata diffusa la notizia di una serie di connessioni a BitTorrent partite dalla residenza più importante d’Oltralpe, l’Eliseo. Caso vuole che proprio il presidente francese sia stato il promotore di una delle norme più severe in tutto il mondo contro il P2P, la cosiddetta legge Hadopi, che prevede addirittura la disconnessione forzata da internet per chi è scoperto tre volte a scaricare file illegalmente.
Nella stessa contraddizione sono cadute anche la Riaa (l’associazione americana dei produttori discografici) e il dipartimento della sicurezza interna di Washington. I funzionari della prima avrebbero scaricato sei serie televisive, due album musicali (sic!) e un software pirata. Mentre sarebbero addirittura 900 i computer che fanno riferimento alla homeland security di Obama beccati a cercare file su BitTorrent. Stavolta, insomma, è difficile per tutti (o quasi) venire a farci la morale.

Rudy Francesco Calvo – europaquotidiano
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