In migliaia al corteo No Tav al campeggio di Chiomonte
Partiti in poche centinaia da Giaglione, strada facendo sono diventati migliaia. Gli organizzatori dicono diecimila. Il corteo dei No Tav, che questa volta non ha disatteso le promesse di essere pacifico, è giunto al campeggio del movimento, accanto alla centrale elettrica di Chiomonte, teatro nelle notti scorse di disordini.
Tra i manifestanti c'è soddisfazione, "perché il corteo è andato nel verso giusto". "Altro che black bloc" hanno detto soprattutto gli anziani, battendo i sentieri impervi di Giaglione per tornare alle loro abitazioni. Il campeggio No Tav, giunto all'undicesima edizione in Valle, si concluderà oggi. Si vocifera quindi che col buio lo smantellamento del villaggio che alcuni hanno ribattezzato 'Chiomontistan' sarà tutt'altro che pacifico.
Davanti al campo sportivo, dove è partito il corteo, è stato improvvisato una sorta di mercatino con bancarella che vendono merchandising No Tav: magliette, caschi antiinfortunistica marchiati dal simbolo del movimento; c'è perfino chi ha rilasciato delle carte di identità, ovviamente dichiaratamente finte, che esibiscono una foto con un volto coperto dalla maschera antigas.
"Ti mandano a morire in Afghanistan, ti mandano a Chiomonte contro la tua gente, Alpino torna alla baita!" è questo il cartello che campeggiava davanti al campo sportivo di Giaglione. L'invio degli alpini della Taurinense in Val di Susa non è proprio stato digerito dagli abitanti dei piccoli borghi intorno a Chiomonte, molti dei quali hanno prestato servizio di leva tra le penne nere.
tmnews
30 luglio 2011 ore 19:27