Festa dell’Immacolata Concezione: cos’è e le origini della ricorrenza dell’8 dicembre

Il dogma fu proclamato da Pio IX nel 1854 con la bolla «Ineffabilis Deus»: sancisce come la Vergine Maria sia stata preservata immune dal peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento

8 dicembre, l'Immacolata Concezione: cos'è e le origini della festa

Sant’Ambrogio il 7 dicembre, l’Immacolata Concezione l’8 dicembre. Per i milanesi è il ponte dedicato alla prima gita sulla neve dell’inverno, per gli italiani è una bella giornata di vacanza da sfruttare per iniziare a cercare i regali di Natale. Ma le radici di questa importante festa cristiana risalgono al 1854 quando ne è stato proclamato il dogma da papa Pio IX con la sua bolla «Ineffabilis Deus». La Chiesa Cattolica da allora osserva questa festa ogni 8 dicembre. Ma cosa si celebra?

L’Immacolata Concezione non si riferisce al concepimento di Gesù, ma a quello di Maria. La Vergine, secondo il credo religioso, è stata concepita senza peccato originale e preservata da ogni macchia, nel grembo di Sant’Anna. Si festeggiava anche in Oriente già nel VI secolo, poi grazie al papa è entrata nel calendario della Chiesa.

Quattro sono le verità di fede sulla Madonna, secondo la fede cattolica: la maternità divinala verginità perpetual’Immacolata concezione e l’assunzione, che riprende l’antica tradizione della Dormizione, secondo la quale la Vergine, alla fine della vita terrena, si sarebbe addormentata per essere trasportata in cielo con la sua carne.

Come si legge nella bolla di Pio IX, «la beatissima Vergine Maria fu preservata, per particolare grazia e privilegio di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, immune da ogni macchia di peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento, e ciò deve pertanto essere oggetto di fede certa ed immutabile per tutti i fedeli».

A conferma del dogma viene citato dalla Chiesa quanto avvenuto a Lourdes nel 1858, quando la 14enne Bernadette Soubirous riferì al parroco di aver visto in una grotta, quella di Massabielle, una «piccola signora giovane» che le aveva detto «Io sono l’Immacolata Concezione». Un anno prima, nel 1857, in piazza di Spagna a Roma fu inaugurato il monumento dell’Immacolata: ogni 8 dicembre, secondo la tradizione, il papa fa visita in questo luogo.

Corriere della Seraa

La festività. 8 dicembre, l’Immacolata Concezione: cosa significa e perché si celebra

L'Icona originale della Madonna di Vladimir (Vladimirskaja) | Il Dono di  Vedere

Come ogni anno l’8 dicembre la Chiesa celebra l’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, il dogma, cioè la verità di fede, per cui la Madonna non è stata “toccata” dal peccato originale, ne è stata preservata sin dal primo istante del suo concepimento.

Cosa vuol dire Immacolata Concezione

«Dio – sottolinea il Catechismo della Chiesa cattolica – ha scelto gratuitamente Maria da tutta l’eternità perché fosse la Madre di suo Figlio; per compiere tale missione è stata concepita immacolata».

A proclamare il dogma fu l’8 dicembre 1854 papa Pio IX con la bolla “Ineffabilis Deus”. Un testo in cui si legge: «La beatissima Vergine Maria nel primo istante della sua concezione, per una grazia ed un privilegio singolare di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, è stata preservata intatta da ogni macchia del peccato originale».

La solennità dell’Immacolata è anche occasione per riscoprire i tratti più delicati della maternità di Maria, rappresentati in decine di immagini e dipinti. Famosa in questo senso l’icona conosciuta come “La Theotokos (che significa madre di Dio) di Vladimir” o Madre di Dio della tenerezza, Madonna di Vladimir o Vergine di Vladimir. Dipinta nel XII secolo, è conservata nella Galleria Tret’jakov di Mosca. E il richiamo a quest’immagine diventa anche una preghiera per la pace in Ucraina vittima dell’attacco da parte dell’esercito russo un anno e dieci mesi fa.

L’omaggio del Papa

Anche quest’anno l’8 dicembre è previsto l’omaggio di papa Francesco alla Madonna. Alle 16, salute permettendo, Francesco presiederà la cerimonia con il tradizionale atto di venerazione all’Immacolata Concezione in piazza di Spagna a Roma. Al centro, verosimilmente, l’invocazione della pace nel mondo teatro, dal Medio Oriente all’Ucraina di terribili conflitti.

La curiosità: cosa succede quando l’8 dicembre è domenica

Nel 2019 la solennità dell’Immacolata Concezione era stata di domenica. Secondo il calendario romano prevale la festa mariana per cui durante le Messe saranno adottati i testi liturgici propri. Diverso il discorso per le diocesi, a cominciare da Milano, che seguono il rito ambrosiano. Qui la domenica ha sempre la precedenza, non solo in Avvento o in Quaresima ma durante l’intero Anno Liturgico. Significa che anche l’8 dicembre, se cade di domenica, vengono adottati i testi propri della domenica

La preghiera di san Kolbe

L’icona della Madonna di Vladimir – .

Sono tanti nella storia, i santi, i mistici che si sono rivolti alla Vergine Immacolata, che l’hanno cantata. Come Massimiliano Maria Kolbe (1894-1941) il sacerdote polacco che si offrì di prendere il posto di un padre di famiglia destinato alla morte nel campo di concentramento di Auschwitz.

Kolbe che nel 1917 fondò assieme ad alcuni confratelli francescani la “Milizia dell’Immacolata, pregava così la Madonna:​

Chi sei, o Signora? Chi sei, o Immacolata? In non sono in grado di esaminare in modo adeguato ciò che significa essere “creatura di Dio”. Sorpassa già le mie forze il comprendere quel che vuol dire essere “figlio adottivo di Dio”.
Ma Tu, o Immacolata, chi sei? Non sei soltanto creatura, non sei soltanto figlia adottiva, ma sei Madre di Dio e non sei soltanto Madre adottiva, ma vera Madre di Dio.
E non si tratta solo di un’ipotesi, di una probabilità, ma di una certezza, di una certezza totale, di un dogma di fede.
Ma Tu sei ancora Madre di Dio? Il titolo di madre non subisce mutazioni. In eterno Dio Ti chiamerà: “Madre mia” … Colui che ha stabilito il quarto comandamento, Ti venererà in eterno, sempre … Chi sei, o divina?
Egli stesso, il Dio incarnato, amava chiamarsi: “Figlio dell’uomo”. Ma gli uomini non lo compresero. Ed anche oggi quanto poche sono le anime che lo comprendono, e quanto imperfettamente lo comprendono!
Concedimi di lodarti, o Vergine Immacolata (…).

avvenire.it

Maltrattò 13enne durante esorcismi, in carcere prete condannato. La Cassazione conferma le sentenze dei primi 2 gradi di giudizio per don Michele Barone

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Ansa

Condannato definitivamente a 13 anni di carcere per i maltrattamenti compiuti su una minore durante riti esorcistici non autorizzati, è tornato in carcere l’ex sacerdote del Tempio di Casapesenna (Caserta) Michele Barone.

Ma questa volta per scontare la pena inflitta dalla sesta sezione della Corte di Cassazione.
La sentenza della Suprema Corte, che ha confermato le condanne ricevute da Barone nei primi due gradi di giudizio e condannato definitivamente anche i genitori della minore (all’epoca dei fatti aveva 13 anni), chiude una vicenda “esplosa” nel 2018, quando Barone, all’epoca sacerdote, venne arrestato al rientro da un pellegrinaggio a Cracovia dopo un’inchiesta della Squadra Mobile di Caserta perché “incastrato” da un servizio de Le Iene, imbeccate dalla sorella della 13enne.
Con Barone furono arrestati e finirono ai domiciliari i genitori della vittima e un funzionario della Polizia di Stato, l’unico ad essere stato poi assolto; il poliziotto è poi deceduto di Covid nell’aprile del 2021.

Per Michele Barone, dopo l’arresto, arrivarono anche i “guai” sul fonte ecclesiastico: prima la sospensione del Vescovo di Aversa e infine la decisione di Papa Francesco di spogliarlo dell’abito talare.
Barone è quindi rimasto in carcere fino al marzo del 2020, quindi è stato posto ai domiciliari dove è rimasto fino al giugno del 2021. Dai processi è emerso che Barone e i genitori della 13enne credevano che quest’ultima fosse indemoniata, e così decisero di sottoporla a riti di esorcismo, praticati dal prete allora in servizio al Tempio di Casapesenna, senza però alcuna autorizzazione.
Barone fu inoltre accusato di abusi sessuali da due donne, ma da questa accusa è uscito assolto già in primo grado. E’ rimasta in piedi invece la parte relativa ai maltrattamenti subiti dalle 13enne durante i riti esorcistici, non solo percosse, pressioni e condizionamenti psicologici, ma anche una dieta a base solo di latte e biscotti, il tutto con il consenso e in presenza dei genitori della ragazzina.

Torino, Salesiani bloccano conferenza su guerra e democrazia: “Non coerente con la nostra missione educativa”

Torino, Salesiani bloccano conferenza su guerra e democrazia: “Non coerente con la nostra missione educativa”

A Torino è scoppiato un nuovo caso legato alla cancellazione di un evento culturale. L’Oratorio Salesiano San Francesco di Sales ha infatti annunciato che la conferenza “Democrazia in tempo di guerra”, in programma per il prossimo 9 dicembre al Teatro Grande Valdocco, non si terrà più. L’appuntamento, organizzato dal Circolo Arci La Poderosa, avrebbe visto sul palco figure di primo piano del dibattito pubblico, come Angelo D’Orsi, Alessandro Barbero, Luciano Canfora e il fisico Carlo Rovelli.

La decisione
La decisione viene comunicata con una nota diffusa, in cui l’istituto religioso chiarisce che la scelta non riguarda i contenuti politici dell’incontro ma “l’uso degli spazi”. Il Teatro Valdocco, spiegano, fa parte di un contesto educativo ispirato al carisma di Don Bosco, pensato come ambiente formativo per i giovani e per attività che favoriscano dialogo diretto, confronto controllato e modalità comunicative ritenute coerenti con la loro missione. Secondo la struttura, l’evento organizzato dal Circolo Arci La Poderosa non rispecchierebbe pienamente questi criteri. Per questo l’Oratorio ha deciso di esercitare il diritto di recesso dal contratto siglato appena pochi giorni prima, il 30 novembre. La vicenda riaccende però immediatamente le polemiche. Non è infatti la prima volta che in città un’iniziativa con D’Orsi o altri intellettuali viene fermata; a metà novembre anche il Polo del ‘900 aveva scelto di annullare un incontro simile, suscitando discussioni sulle condizioni in cui si svolgono eventi culturali e politici a Torino.
I Salesiani, tuttavia, ribadiscono che “non c’è alcun giudizio sulle idee degli ospiti o sui temi che avrebbero affrontato”; parlano invece di una valutazione legata alle “modalità organizzative e comunicative” dell’iniziativa e si dicono disponibili a esaminare proposte future, purché più in linea con la vocazione educativa del Teatro Valdocco.

Un nuovo caso, insomma, che rilancia il dibattito sulla gestione degli spazi culturali, sulla libertà di espressione e sui confini tra prudenza organizzativa e censura.

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