Meloni bugie e vittimismo. Oscilla fra questi due concetti il giudizio che le opposizioni danno alle oltre due ore e mezzo di conferenza stampa della presidente del Consiglio

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AGI – Bugie e vittimismo. Oscilla fra questi due concetti il giudizio che le opposizioni danno alle oltre due ore e mezzo di conferenza stampa di Giorgia Meloni. “Oltre due ore di conferenza stampa per non dire nulla, continuare con il solito atteggiamento vittimista, con i soliti attacchi alle opposizioni, con la solita creazione di nemici immaginari, senza mai dare risposte ai problemi del Paese come la sanità e il carovita”, scrive sui suoi canali social il Partito Democratico.

“Guida il Governo ma sembra ancora all’opposizione. Meloni, quando ci parlerai di quale futuro immagini per l’Italia? Tutto il resto è noia”, aggiungono i dem. Per i capigruppo Pd di Camera e Senato, Chiara Braga e Francesco Boccia, “gravi sono le falsità che continua a raccontare. Come sempre molta propaganda e attacchi ingiustificati all’opposizione”.

Il Movimento 5 Stelle punta i fari su temi internazionali e la ‘postura’ che il governo tiene i Europa, soprattutto alla luce dell’accordo sulla riforma del Patto di Stabilità: “Se c’è una ‘cintura nera’ di prese in giro ai cittadini quella spetta di diritto a Giorgia Meloni”, attacca Giuseppe Conte rivendicando il successo nella trattativa sul Pnrr di tre anni fa, quando “tornavamo dall’Europa con 209 miliardi per l’Italia” e parlando di “un’ipoteca di miliardi di tagli ogni anno” con il nuovo accordo.

“Da ‘patrioti’ che erano ‘pronti’ a tutto a nemici degli interessi dell’Italia basta poco: appena un anno di governo”, conclude Conte. Dalle tasse ai migranti, “mai sentite tante bugie tutte insieme”, dice Matteo Renzi per il quale, entrando in “modalità campagna elettorale”, Meloni si prepara a “radicalizzare su Elly Schlein e cannibalizzare” elettoralmente “Antonio Tajani e Matteo Salvini.

Ma poi la realtà le presenterà il conto”, scommette il leader di Italia Viva: “Cominciando dai 30 miliardi di euro che deve trovare da qui alla fine dell’anno. I bugiardi hanno questo di bello: pensano che la gente creda per sempre a quello che dicono”. Per Carlo Calenda, la conferenza della premier si risolve in “molte invettive contro la sinistra, qualche gossip, una spruzzata di influencer, due battute e molta cronaca”.

Insomma, conclude il leader di Azione. “Si sente la più completa assenza di un progetto per l’Italia”. Sulla stessa linea anche il leader di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni: “Imprecisioni, plateali bugie, attacchi demagogici alle opposizioni, vuoti slogan da leader di partito e non considerazioni da presidente del Consiglio: il Paese reale con le difficoltà che vivono gli italiani scompare dalla conferenza stampa della presidente del consiglio Meloni”.

Chi sembra volere rispondere colpo su colpo alla premier è Angelo Bonelli che, intervenendo in video sui social, definisce “falsità” quelle della premier sui balneari: “La mappatura di cui parla Meloni è già stata bocciata dall’Unione Europea”. In secondo luogo sulle riforme: “è falso che il premierato non incide sulle prerogative del Capo dello Stato.

Il capo dello Stato non avrà più il potere di ‘nominare’ il capo del governo, come previsto ora. Il presidente della Repubblica si limiterà a ‘conferire’ al presidente del Consiglio eletto l’incarico di formare il governo”, aggiunge Bonelli. A differenza dei colleghi degli altri partiti, la leader Pd non attende la fine della conferenza per bocciare Meloni.

La premier ha da poco preso posto nell’Aula dei Gruppi, quando Elly Schlein, offre un suo pronostico su come andrà l’annuale confronto con la stampa parlamentare. “Proverà a difendere l’indifendibile, dai disastri della manovra economica che taglia pensioni e sanità all’affossamento del salario minimo, dalla riforma costituzionale che riduce i poteri del Presidente della Repubblica allo smacco di aver accettato a testa bassa un compromesso dannoso sul Patto di Stabilità”, dice la leader determinare a ribattere “punto per punto, perchè gli italiani hanno diritto a conoscere la verità”.

Il passaggio più atteso, tuttavia, è quello sul caso Pozzolo. E non solo dal Pd. Tutti i partiti di opposizione, o quasi, chiedono alla premier di rispondere di quanto accaduto al veglione di Capodanno e di pretendere le dimissioni di Pozzolo. “Ci aspettiamo che la prima cosa che dica appena si siederà di fronte ai giornalisti è chiedere scusa per Pozzolo e pretendere le sue dimissioni”, sottolinea Schlein.

Ancora prima era stata Italia Viva, con Raffaella Paita, a spiegare che: “Sulla vicenda Pozzolo, da Giorgia Meloni mi aspetto una condanna netta rispetto a tutto quello che è accaduto. La premier non potrà fare il solito vittimismo, prendendosela con l’Europa o l’opposizione”. In conferenza stampa, Meloni spiega di aver deferito Emanuele Pozzolo al collegio dei probiviri e di averne chiesto la sospensione dal partito.

Alle opposizioni non basta. “Ma davvero pensa di chiudere la vicenda con la sospensione”, si chiede Sandro Ruotolo, responsabile informazione del Pd, mentre Alleanza Verdi e Sinistra passa dalle parole alle iniziative parlamentari. Il senatore Avs, peppe De Cristofaro presenta una interrogazione al ministro del’Interno, Matteo Piantedosi: “Ci troviamo di fronte a uno scenario inquietante sul quale sta lavorando la magistratura, ma che necessita di immediate e drastiche decisioni politiche, non come quella scontata della sospensione presa dalla Meloni per buttare la palla in tribuna”.

 

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