Messico: denuncia sui sacerdoti di un’intera diocesi dalla doppia vita

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Dal Messico arriva la notizia della denuncia di  Apolonio Merino Hernandez.

Egli sarebbe stato sospeso dal ministero sacerdotale per aver rotto l’obbligo del calibato dei preti, ma afferma che il 95 per cento dei sacerdoti dell’arcidiocesi hanno una doppia vita.

Il sacerdote Hernandez  insiste sul fatto che l’Arcivescovo di Antequera, Jose Luis Chavez Botello, abbia utilizzato le sue  vicende personali utilizzati come forma di vendetta per i casi segnalati di abusi sui minori commessi dal sacerdote Silvestre Gerardo Hernández che si trova attualmente sotto processo nel carcere della regione Mixteca, per aver abusato sessualmente di 45 bambini e giovani indigeni.

L’arcidiocesi di Antequera è una sede metropolitana della Chiesa cattolica appartenente alla regione ecclesiastica Pacífico-Sur. Nel 2012 contava 1.246.000 battezzati su 1.489.000 abitanti. È attualmente retta dall’arcivescovo José Luis Chávez Botello.

L’arcidiocesi comprende 326 comuni dello stato messicano di Oaxaca.

Sede arcivescovile la città di Oaxaca de Juárez, fino al 1821 chiamata Antequera, dove si trova la cattedrale dell’Assunzione di Maria Vergine.

Il territorio si estende su 33.648 km² ed è suddiviso in 122 parrocchie.

In sua difesa, Apolonio Hernandez Merino ha detto che nell’arcidiocesi (Oaxaca), i sacerdoti conducono una doppia vita per sostenere una concubina; hanno una famiglia ed esercitare il sacerdozio, quindi il fatto non è nuovo.

Egli dice che dei 124 sacerdoti assegnati in 112 parrocchie dell’arcidiocesi di Antequera, vanno contro la disciplina del celibato, mentre il resto (cinque per cento) hanno preferenze omosessuali.

In quella diocesi vi è una maggiore tolleranza per i preti che hanno partner dello stesso sesso.

Il sacerdote ha notato il paradosso che l’annuncio della sua sospensione è stato gestito dal portavoce dell’Arcidiocesi, José Guadalupe Barragan Oliva, che vive  con una donna, madre del suo primo figlio.

L’ex parroco considera ingiusto il processo di sospensione, ritenendo che sarebbe anche necessario applicare tale sanzione agli altri confratelli che si trovano nella stessa situazione.

Merino Hernandez rivela il caso del rappresentante legale dell’Arcidiocesi, il sacerdote Wilfrido Mayrén ( padre Uvi), che ha quattro figli, il risultato di due relazioni.

La notizia è sintomatica dei gravi problemi che la Chiesa vive in varie parti del mondo: “ora Papa Francesco metta mano alla riforma e riaccolga i preti sposati che hanno invece un percorso di trasparenza e non hanno avuto una doppia vita” (ndr).

segnalazione e traduzione a cura di sacerdotisposati@alice.it

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