Gli “Uomini proibiti” film sui preti sposati il 6 aprile a Ravenna nella diocesi del vesvovo tradizionalista Ghizzoni

preti sposati

Per la rassegna “Il Cinema della Verità” ospitata dal Ridotto del Teatro Masini di Faenza e dedicata al docufilm d’autore, mercoledì 6 aprile alle ore 21 la regista Angelita Fiore presenterà Uomini proibiti, pellicola che ha ottenuto la menzione speciale al Genova Film Festival 2015 e il premio quale miglior documentario della sezione “Mistero” all’ultima edizione del Festival Internazionale del Cinema Documentario Premio Marcellino De Baggis di Taranto.

L’ingresso alla proiezione e all’incontro con la regista è gratuito.

Nella Chiesa cattolica romana l’amore tra un prete e una donna è severamente vietato, soprattutto in Italia patria del Vaticano dove, tra gli ecclesiastici, vige la regola della castità. Non sempre, però, la promessa del celibato viene rispettata e spesso nascono amori proibiti e relazioni clandestine. Di fronte al bivio “o la donna, o il sacerdozio” alcuni preti scelgono l’amore per la propria compagna, riconoscendole un ruolo fondamentale nella loro vita; altri non si sentono pronti a rinunciare alla vocazione e, pur di continuare a esercitare il ministero sacerdotale, sono disposti a vivere in segreto la propria sessualità e le relazioni sentimentali.

Uomini proibiti è un film documentario che racconta la storia di alcuni preti sposati, che rinunciano ai propri privilegi sacerdotali, per crearsi una famiglia. Uomini proibiti è anche la storia di tutte quelle donne che si innamorano di un prete non ancora pronto a rinunciare al ruolo ecclesiastico e con il quale iniziano un percorso di vita fatto di privazioni, silenzio, segretezza.

Le storie raccontate sono d’amore, di un bene irripetibile e introvabile, sublime oltre che terreno, ma anche di lancinante sofferenza, stremante insicurezza, vana inconcludenza. Il documentario entra nell’intimo di queste storie vissute all’ombra del Vaticano, che si è sempre opposto duramente alle richieste di abolizione dell’obbligo celibatario fino all’arrivo di Papa Francesco, che ha lasciato intendere una possibile apertura della Chiesa in merito a questa materia, anche se tutt’oggi nulla è cambiato dal Concilio Vaticano II.
Proprio per questo in tutto il mondo (Brasile, Canada, Germania, Francia, Austria, Gran Bretagna) sono nate associazioni di preti sposati, di donne dei preti e di recente anche dei figli dei preti, che si stanno mobilitando in materia di diritti umani rivolgendosi non solo al Vaticano, ma anche alle Nazioni Unite (ONU) per ottenere la libertà e il diritto di sposarsi, di farsi una famiglia, di avere dei figli e di “lavorare” esercitando il loro ruolo di preti, vescovi e suore.

I protagonisti di Uomini Proibiti sono a stretto contatto con queste associazioni e sostengono il movimento internazionale di riforma e libertà, un movimento che non ha solo membri appartenenti al mondo ecclesiastico, ma anche persone laiche o che frequentano le parrocchie.

 

fonte: Ravenna Today

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