Colonos, il “Vangelo” secondo PPP

LESTIZZA. Dal Vangelo secondo Matteo a Bach e Mozart secondo Pasolini. Una conferenza-concerto con immagini per una serata -prevista per oggi alle 20.30, in memoria di un grande eretico del 900 ucciso quarant’anni fa. Questo l’intento, affatto celebrativo, dell’appuntamento che i Colonos di Villaccaccia di Lestizza dedicano a Pasolini nell’ambito della rassegna In file, focalizzata quest’anno sull’eresia, «come provocatorio antidoto all’omologazione imperante, alla perdita di punti di riferimento, come possibile risposta a un mondo desacralizzato e involgarito, attraversato da una crisi profonda, di valori e fondamenti, non solo economici», come sottolinea Federico Rossi curatore artistico della manifestazione. In questo senso quantomai opportuna è decisamente in tema appare la scelta di riflettere, attraverso la musica e le immagini, su quel capolavoro del cinema mondiale, che è Il Vangelo secondo Matteo. Film che al suo apparire nel lontano 1964 provocò non poco scandalo. «Soprattutto tra gli intellettuali di sinistra», spiega Angela Felice che introdurrà la serata, i quali accusarono Pasolini di aver abdicato al suo ateismo e al suo credo marxista.” Voce fuori dal coro, Jean Paul Sartre, che lo difese e al quale Pasolini, come riconoscenza, dedico la poesia Profezia, poesia di sorprendente visionarieta’ e attualità. «E poi, ancora Felice, il Cristo che viene fuori è un Cristo militante, combattente, la sua è predicazione di denuncia, politica, e anche se Pasolini non cambiò una virgola del testo di Matteo, i primi piani con cui accompagnava le parole di Cristo erano e sono di un’eloquenza sconvolgente in questo senso». Non a caso, aggiungiamo, il film, oltre al Leone d’argento alla XXVI mostra del cinema di Venezia, ricevette il Premio OCIC (Office Catholique International du Cinema, e oggi, grazie anche la considerazione di papa Francesco è considerato il film più vicino all’essenza del messaggio cristiano. La serata di oggi, che vedrà’ sul palco l’Associazione fa diesis di Pordenone, propone un insolito spettacolo «che – così Federico Rossi – ci porta due volte dietro le quinte del film di Pasolini, attraverso l’ascolto musicale e lo sguardo fotografico.” Pasolini usò per il commento musicale brani di Bach e di Mozart, che «nella prima parte, puntualizza il maestro Gianni Fassetta, (protagonista assieme a Erica Fassetta, violino, Francesca Levarato, Viola e Giuseppe Barutti violoncello), saranno illustrati per capire il perché Pasolini uso’ proprio questi brani. Li smembreremo e mostreremo la genesi.

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Messaggero Veneto

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