Il parroco più giovane arriva in sidecar
Don Cristian Tosi sul piazzale davanti alla chiesa di San Francesco a Vago, di cui da domenica, è arrivato in sidecar (motocarrozzina), accolto anche dai bambini della scuola dell’infanzia con un loro striscione e contento per il giro compiuto attraverso alcune vie del paese mentre proveniva dalla baita degli alpini. «Sono felice», ha detto nell’omelia seguita all’insediamento formale nella sua funzione di parroco a opera del vicario foraneo don Flavio Miozzi, «di tornare nell’ Est veronese a cui con fierezza sento di appartenere, essendo nato a Tregnago quasi trentadue anni fa».E, proprio facendo riferimento alla sua giovane età che lo classifica come il parroco con minor anni nella diocesi, e forse volendola anche esorcizzare, nel saluto ai parrocchiani il sacerdote ha voluto sottolineare chiaramente di «essere venuto a Vago per fare il parroco e non il semplice curato». Il parroco per tutti gli abitanti, per i vicini e per i lontani, e non solo per i giovani a cui dedicherà attenzione e lavoro. Senza, però, rinunciare alla sua fierezza di essere sacerdote anche indossando i simboli esteriori di questa sua missione e desiderando che non venga cancellato il titolo di «don» che gli spetta, non certo nel senso di «dominus» (il signore, il comandante), ma in quello di «dono» offerto al servizio degli altrui. A queste sue parole ha risposto il sindaco di Lavagno, Simone Albi, sottolineando come nel passato era convinto del motto cavouriano «Libera Chiesa, in libero Stato», mentre oggi ritiene che parrocchia e comune abbiano a cuore il bene delle medesime persone. Per cui ha garantito al parroco la piena collaborazione per il raggiungimento di questo obiettivo.
Infine, salutando i numerosissimi fedeli che l’hanno accolto, don Cristian Tosi ha voluto scherzare sul fatto che ora non solo i due sacerdoti alla guida delle parrocchie di Lavagno si chiamano Tosi, ma anche che l’edicola presso la quale ci si poteva prenotare per il pranzo comunitario organizzato per l’arrivo del sacerdite è gestita da una famiglia che porta lo stesso cognome. Un’invasione?
Don Cristian è tra l’altro tifosissimo dell’Hellas, tanto da avere fondato il calcio club Io credo risorgerò.