L’Italia verso le urne M5s, la carica dei parenti

Il leader del M5s, Giuseppe Conte, esce da palazzo Montecitorio.

/ Ansa

Conte soddisfatto dalle ‘parlamentarie’ interne: incassa oltre 50mila votanti e l’86% al suo listino Ma fra le candidature spuntano i fratelli di Buffagni e Trenta e il compagno della ministra Dadone

Evenne il giorno, per il Movimento Cinque Stelle, del voto on-line per decidere i candidati che il 25 settembre si giocheranno uno scanno in Parlamento. Ieri sulla piattaforma Skyvote, più volte sotto attacco hacker durante la giornata, fino alle 22 si sono svolte le attese parlamentarie pentastellate. Tra i 2mila nomi degli autocandidati però incuriosisce trovare mogli, fratelli e parenti di ex parlamentari M5s ormai giunti al secondo mandato, e dunque non più presentabili.

Intanto continuano a far discutere gli attivisti i 15 prescelti da Giuseppe Conte per la «lista ristretta» su cui sempre ieri si è votato. Tra loro, oltre agli ex giudici (vedi sotto), ci sono esperti di transizione ecologica, come l’ex ministro Sergio Costa e Livio De Santoli e il notaio del Movimento, Alfredo Colucci. E poi tanti big pentastellati. Si parte dai vicepresidenti Riccardo Ricciardi, Michele Gubitosa, Mario Turco e Alessandra Todde; poi l’ex sindaca di Torino, Chiara Appendino, la capogruppo al Senato Maria Domenica Castellone, la sottosegretaria Barbara Floridia, l’ex capogruppo al Senato Ettore Licheri, il ministro Stefano Patuanelli e Francesco Silvestri. Conte però a fine giornata spegne le polemiche, forte del fatto che l’86% ha detto sì al suo ‘listino’.

A tarda sera si comunica che il numero dei votanti è stato di 50.014, superiore ai partecipanti alle ultime parlamentarie del 2018, quando erano stati 39mila (già a metà pomeriggio Conte stesso aveva parlato di oltre 40mila votanti, definendo il voto in Rete espressione di «una grande partecipazione democratica»). Certo sono in molti all’interno dei pentastellati, a cominciare dall’ex sindaca di Roma, Virginia Raggi (incandidabile per raggiungimento del secondo mandato), e dall’ex ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, a non digerire la scelta dall’alto da parte di Conte dei capilista che di fatto avranno un posto già assicurato in Parlamento. Anche se l’ex premier si difende: «Non sono fedelissimi, il listino servirà a garantire un nucleo essenziale per una continuità d’azione». Poi dice di «credere a Grillo» sulla presunta telefonata tra il comico e Draghi per rimuoverlo dalla guida di M5s.

Mentre fuori dell’universo grillino è soprattutto la presenza di ‘mariti, mogli e fratelli di’ tra i candidati alle parlamentarie Cinque Stelle a far discutere. Scorrendo così l’elenco degli aspiranti deputati e senatori grillini non è difficile incappare in una serie di ‘parenti d’arte’ di esponenti politici che hanno ricoperto anche ruoli importanti nel Movimento 5 Stelle e nelle istituzioni, e che in alcuni casi non hanno potuto ripresentarsi a causa della regola del doppio mandato. Candidato alla Camera nel collegio Lombardia 1 troviamo Davide Buffagni, fratello di Stefano, deputato ed ex viceministro allo Sviluppo economico. Nel collegio Lombardia 3 si candida invece Samuel Sorial, fratello dell’ex deputato Giorgio. Ergys Haxhiu, programmatore e compagno della ministra delle Politiche giovanili Fabiana Dadone, si presenta invece nel collegio Piemonte 2. Ma la famiglia delle parlamentarie non finisce qui. Arriva da Velletri Paolo Trenta, fratello di Elisabetta, ex ministro della Difesa nel primo governo Conte: il consigliere comunale aspira al Senato. In Calabria invece spunta la coppia di sposi-candidati: si tratta di Giuseppe Varano e Tiziana Costa. Tra le centinaia di candidati alle parlamentarie, inoltre, spiccano anche vecchie conoscenze del Movimento come gli ex deputati della XVII legislatura Paolo Bernini (celebri le sue dichiarazioni complottiste sui

microchip sottocutanei, rilasciate nel 2013) e Michele Dell’Orco, che è stato sottosegretario ai Trasporti nel Conte I. O Bruno Marton, senatore dal 2013 al 2018 e poi collaboratore di Vito Crimi prima alla presidenza del Consiglio, poi al Viminale. Nella sua Sicilia si presenta l’ex sindaca di Porto Empedocle Ida Carmina. L’economista Andrea Mazzillo – per un anno assessore al Bilancio nella giunta capitolina di Virginia Raggi – è in lizza per un seggio alla Camera nel collegio Lazio 1; punta al Senato invece Andrea Venuto, ex delegato della sindaca Raggi all’Accessibilità universale (Disability Manager). Polemiche in Calabria, infine, per la candidatura in un collegio diverso da quello di residenza per Vittoria Baldino, che era già stata eletta nel Lazio. Per questo motivo c’è stato addirittura un esposto inviato a Conte e al comitato di garanzia da Alessia Bausone.

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