Terni, scoppia la crisi di suore e preti: per risolverla si offrono i sacerdoti sposati

L’associazione dei sacerdoti lavoratori sposati, fondata nel 2003 da don Giuseppe Serrone, raccoglie la notizia della crisi di sacerdoti a Terni e offre al Vescovo della Diocesi la propria collaborazione (ha inviato una lettera a Padre Giuseppe Piemontese a tal proposito) per gestire le parrocchie vuote. L’associazione proprio in questi giorni ha avviato da Modena e Bologna un viaggio di sensibilizzazione sul tema della riforma della Chiesa e della riammissione dei sacerdoti sposati nelle parrocchie (ndr).

E’ crisi vocazionale nella diocesi di Terni, Narni e Amelia. A fare il punto sul numero di uomini e donne religiosi è direttamente il massimo organismo cristiano del territorio: «Nella diocesi in questi ultimi anni si è avuta una forte diminuzione della presenza di religiosi e di suore in particolare». Lo stato dell’arte arriva in occasione di un convegno in programma venerdì al museo diocesano di Terni presieduto dal vescovo Giuseppe Piemontese. Un evento con a tema proprio «i percorsi di comunione nella chiesa locale».

Meno preti e suore L’evento arriva anche in virtù della crisi di vocazioni che sta colpendo la diocesi di Terni, Narni e Amelia negli ultimi anni. Una situazione di cui la stessa diocesi è pienamente consapevole. «Nella diocesi in questi ultimi anni – si legge nella nota di presentazione del convegno – si è avuta una forte diminuzione della presenza di religiosi e di suore in particolare, ora presenti soprattutto nei paesi della Valle teverina e dell’Amerino».

Quanti sono «Attualmente – prosegue la nota – in diocesi ci sono 12 comunità religiose maschili tra francescani minori, cappuccini e conventuali, frati carmelitani scalzi e salesiani, vocazionisti e comunità missionaria della Provvidenza Santissima dal Brasile. Dodici le 12 comunità religiose femminili, di cui tre di monache di clausura: carmelitane scalze e clarisse a Terni e benedettine ad Amelia».

Le parole del vescovo Sulla diminuzione delle vocazioni interviene anche il vescovo Giuseppe Piemontese. «La realtà della diminuzione delle vocazioni alla vita consacrata – spiega il presule motivando le ragioni del convegno – e l’invecchiamento dei membri, soprattutto nel mondo occidentale, non devono spegnere la speranza perché essa è frutto della fede nel Signore. La vita consacrata nella nostra Diocesi è chiamata a porsi nella traiettoria indicata da papa Francesco, ossia nel guardare il passato con gratitudine sia nella vita personale che nelle congregazioni e nella Chiesa locale; nel vivere il presente con passione e quindi diventare ‘esperti di comunione’, e infine nell’abbracciare il futuro con speranza».

Il convegno Della questione se ne parlerà al convegno in programma venerdì 2 ottobre, dalle 16 alle 20, dal titolo ‘In Cristo per umanizzare la vita. Percorsi di comunione nella chiesa locale’. L’evento sarà presieduto dal vescovo Piemontese e prevede l’accoglienza dei partecipanti e l’apertura del convegno a cura di monsignor Roberto Tarquini, vicario episcopale per la Vita Consacrata. Poi spazio a un momento di preghiera animato da padre Mauro Russo, segretario diocesano Cism e suor Sonia Montes, segretaria diocesana Usmi. Alle 17 la relazione di padre Luigi Gaetani, presidente nazionale della Conferenza Italiana Superiori Maggiori. Dalle 18.45 la proiezione del video sulle diverse congregazioni e il loro impegno nella vita ecclesiale.

umbria24.it

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