Pensioni e statali, i sindacati in rivolta

Sindacati sulle barricate su previdenza e pubblico impiego. Le ipotesi di un intervento sulle pensioni, (in particolare su quelle maturate con il sistema contributivo) e di un ulteriore blocco degli stipendi dei lavoratori statali, scatenano la reazione netta delle organizzazioni sindacali che parlano di “mobilitazione”, paventano la minaccia di un ‘autunno incandescente’ e chiedono al governo di smentire le voci che circolano da giorni. “Lasciate in pace i pensionati, la pazienza e’ finita. Ci mobiliteremo”, scrive su twitter la segretaria generale di Spi Cgil, Carla Cantone, dopo che gia’ la Cgil nazionale aveva chiarito senza mezzi termini il suo punto di vista: “un intervento sull pensioni retributive e’ inaccettabile”, mentre la Cisl parla di “nuova tassa sui pensionati”.
  Netto il ‘no’ anche alla ipotesi di congelare le buste paga dei lavoratori del settore pubblico: “C’e’ da augurarsi che sia una bubbola agostana. Un nuovo blocco biennale dei salari nella P.A. Sarebbe inaccettabile”, tuona la Cgil. “Attendiamo una smentita da parte del presidente Renzi e della ministra Madia”, aggiungono i segretari generali della Funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil. “Continuare a pensare che si possa eternamente intervenire sul salario dei dipendenti pubblici e sul loro diritto al rinnovo del Contratto nazionale e’ un errore madornale – dicono i sindacalisti – una ricetta, non solo ormai improponibile sotto il profilo della giustizia sociale, ma anche inutile per il governo dei conti pubblici”.
  La richiesta a Renzi e Madia e’ quella di chiarire “immediatamente che cio’ su cui sembra si stia lavorando nell’ ombra dei corridoi di Via XX settembre non appartiene all’ iniziativa del Governo e che non c’ e’ nessuna ipotesi di ulteriore blocco della contrattazione. In assenza di cio’ e’ del tutto evidente che la reazione delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici sara’ fortissima e che la ripresa dei lavori dopo la pausa estiva avverra’ in un clima incandescente”. Anche i sindacati di polizia chiedono al governo di mantenere fede agli impegni presi nel Def e definiscono “inaccettabile” un congelamento dei slari per le forze dell’ordine. E il Codacons annuncia ricorsi al Tar se il governo dovesse intervenire su pensioni e stipendi. Dopo la smentita di ieri del premier, anche oggi il governo continua a sfumare i toni e il vice ministro dell’Economia, Enrico Morando, sottolinea che quella previdenziale e’ “l’unica riforma che e’ gia’ stata fatta”. “Dobbiamo fare le riforme strutturali che non abbiamo fatto – aggiunge – la mia opinione e’ che introdurre in questo ambito la discussione sulle pensioni sia estremamente negativo perche’ la riforma della previdenza pubblica e’ stata gia’ realizzata, non c’e’ bisogno di farne un’altra”.
  Parla di ipotesi “premature” Pier Paolo Baretta, sottosegretario all’Economia, che pero’ non chiude del tutto la porta all’intervento prospettato qualche giorno fa dal ministro del Lavoro Poletti che aveva avanzato l’ipotesi di un nuovo prelievo a carico degli assegni previdenziali piu’ alti. “Non e’ la stessa cosa parlare di un intervento spot o di uno inserito nel piu’ globale contesto della riforma del lavoro”, dice Baretta. “Cio’ premesso, se a certe pensioni chiederemo poi un contributo quando non riusciremo a trovare i fondi per garantire gli 80 euro ai pensionati da mille euro mensili, non mi pare uno scandalo. Diamoci un equilibrio: vogliamo le riforme, ma non vogliamo che nessuno paghi il conto?”. Sul fronte politico l’ipotesi vede la netta contrarieta’ di Forza Italia, con Renato Brunetta che parla di “follia”. “E’ una follia solo a parlarne anche perche’ provoca incertezza e apprensione – dice il capogruppo di Fi alla Camera – non e’ possibile attaccare i pensionati, che non si possono difendere, in questa maniera. Giu’ le mani dalle pensioni, noi lo abbiamo detto in tutti i modi”. Anche Cesare Damiano del Pd sostiene che un nuovo intervento sulle pensioni e’ “difficile”. “Mi rendo conto – aggiunge – che il ministro Poletti, avendo annunciato una iniziativa strutturale nella Legge di Stabilita’ a proposito di pensioni, ha bisogno di risorse e quindi questo potrebbe preludere a un intervento. Pero’…”. (AGI)

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