Un anno fa la morte di Melania Rea

dell’inviata Patrizia Sessa

Le lacrime di mamma Vittoria. Il dolore fermo di papĂ  Gennaro. E poi magliette con la scritta: “Giustizia per Melania”. Ad un anno dalla sua morte, Melania Rea è stata ricordata così dalla sua famiglia, dai suoi concittadini, da chi non l’ha mai incontrata e pure le ha voluto dire: “Ti vogliamo bene”. Lo hanno fatto con una fiaccolata, che ha visto l’assenza della famiglia Parolisi, lungo le strade di Somma Vesuviana, comune alle porte di Napoli, con un corteo che non ha voluto dimenticare le altre donne uccise come Melania. E la cui morte non ha ancora un colpevole. E così ad aprire la fiaccolata sono stati dei bambini con indosso cuoricini rossi, sui quali sono stati scritti i nomi di Chiara Poggi, Sara Scazzi, Yara Gambirasio, Elisa Claps, Simonetta Cesaroni, Lucia Manca tra le altre. Nessuna vendetta, nessun odio stasera a Somma Vesuviana. Ma solo una richiesta scandita piĂą e piĂą volte, dalla mamma di Melania, la signora Vittoria: “Se mi vede deve sapere che io voglio la veritĂ , questo è il momento di parlare – ha detto piangendo la signora Vittoria”, non nominando mai il nome di Salvatore Parolisi, unico indagato per la morte di sua figlia.

Una veritĂ  che la mamma Vittoria al pari del fratello di Melania, Michele, chiede innanzitutto in nome della piccola Vittoria, la figlia di Melania. “Noi non vogliamo un colpevole ma vogliamo il colpevole – ha detto il fratello di Melania, Michele – la piccola Vittoria deve sapere che noi abbiamo fatto l’impossibile per sapere la veritĂ  sulla morte della sua mamma”. “Ora dobbiamo aspettare la giustizia”, le poche parole del papĂ  Gennaro in quello che è stato per i Rea “il giorno piĂą lungo e difficile”. “Un giorno in cui abbiamo ancora una volta ricordato tutto quanto accaduto un anno fa – ha raccontato Michele Rea – la telefonata in cui ci dicevano che Melania era scomparsa, le ricerche, fino ad arrivare all’atroce scoperta che ci ha cambiato la vita. Un giorno difficile – aggiunge Michele – e solo purtroppo l’inizio di un periodo che sarĂ  finanche piĂą difficile in cui si dovrĂ  dire a Vittoria cosa è successo”. Un periodo al termine del quale Michele ancora spera, un giorno, di sapere che Salvatore Parolisi non ha ammazzato sua sorella: “Ci spero, ci speriamo anche se devo aggiungere un però, perchĂ© ci sono troppe cose che non tornano”. “In questo anno, un tempo lungo, non ci siamo fatti travolgere dall’odio e dalla vendetta”, ha detto il vescovo di Nola monsignor Beniamino Depalma in un messaggio fatto pervenire alla famiglia Rea e letto durante la celebrazione della messa. E qui, stasera a Somma Vesuviana nessuno, infatti, chiede vendetta. Ma solo giustizia anche per tutte le altre donne la cui vita è finita tragicamente come per Melania.

NascerĂ  anche per questo, proprio stasera, l’associazione onlus Melania Rea: per dire no alla violenza sulle donne, sì ai diritti sui minori, no gli assassini liberi e sì alla certezza della pena. Soprattutto per conoscere la veritĂ .

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19 Aprile 2012 ore 19:50

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