Pattinson, l’amore è complicato

Gli archetipi del western classico, con tanto di mesas torreggianti sulla Monument Valley, impiccagioni e decine di frecce pellerossa esteticamente ordinate su un carro: tutto questo in commedia. Ovvero ‘Damsel’, anti-western per eccellenza pieno di humour scritto e diretto dai registi texani David e Nathan Zellner e con protagonista Robert Pattinson nel ruolo di Samuel, un impassibile idiota innamorato come lo chiama appunto la sua adorata fidanzata Penelope (Mia Wasikowska). “Samuele non conosce davvero l’amore. Io interpreto una versione deformata della realtà, la vera strada dell’amore è più complicata”, dice oggi a Berlino Pattinson. Il film, in concorso oggi al Festival di Berlino e già passato al Sundance, parte con una improbabile fermata di carrozza nel nulla di un deserto e si sviluppa poi con il bravo Samuel, sedicente uomo d’affari, alla ricerca della sua innamorata rapita. Tra citazioni di John Ford, esplosioni di case di legno e uso di un linguaggio moderno, non certo da western, troviamo un Pattinson, canino d’oro e anello di fidanzamento in tasca, alla ricerca della sua fidanzata con tanto di sacerdote al seguito Parson Henry (interpretato da David Zellner).

Ma in questo anti-western gli uomini sono deboli e stupidi e le donne ovviamente forti, più di quanto si crederebbe. Se ne accorgerà bene Samuel, ma anche tutti gli uomini che si avvicineranno a Penelope Come ha notato parte della critica americana, questo quarto film dei registi texani alla fine è allo stesso tempo “”buffo, moderatamente divertente, ma anche un po’ noioso”. A salvarsi è la sola Wasikowska, una sorta di Calamity post-femmista che non permette a nessun uomo di rovinare la sua felicità usando pure le armi da fuoco se occorre. “Non ho mai fatto una commedia e tantomeno una commedia western, sono personaggi difficili da incarnare e ci sono attori specializzati per questo – dice Pattinson -, ma in questo caso è stato diverso, a volte mi sembrava quasi un dramma e questo mi intrigava”. “Certo il nostro è un film visionario – riconoscono i registi – e questo vale anche per il personaggio di Penelope che è fuori dai cliché abituali del western. In questo genere le donne o sono oggetti di desiderio o donne oggetto, ma nel nostro film non è cosi. Difficile comunque tornare a fare i film di Ford con John Wayne o quelli di Leone che sono venuti dopo. Volevamo fare qualcosa di più complicato”.

E a proposito di donne forti non sono mancati commenti sui movimenti contro le molestie come #MeToo. Dice la Wasikowska: “Ho seguito la cosa un po’ da lontano perché sono stata prima in Australia e poi al Sundance, ma ho partecipato emotivamente all’energia di queste persone che vogliono dei cambiamenti significativi. E devo dire sono ottimista”. Non è da meno Pattinson, il vampiro di Twilight: “Il silenzio era la cosa più terribile, sono azioni condannabili. È giusto che oggi le donne si facciano rispettare e poi – conclude – non si possono forzare le cose con una donna con la giustificazione che si è innamorati”.

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