Appello al vescovo della Pro loco San Foca: alla nostra chiesa serve un parroco, si erano offerti i preti sposati
La questione era stata ripresentata dalla Proloco. in passato l’associazione dei sacerdoti lavoratori sposati si era offerta per curare le chiese chiuse della zona.
SAN QUIRINO – Denis Pavan e Silvano de Bortoli, a nome della Pro loco di San Foca, hanno scritto una lettera aperta al vescovo Giuseppe Pellegrini, in occasione della sua visita nella frazione, prevista il giorno dell’Epifania. «Lo scorso ferragosto le avevamo chiesto di adoperarsi affinchè le chiese sanfochesi fossero aperte e avessero un prete presente e la parrocchia diventasse più viva e vitale, valorizzando le risorse e le persone disponibili. Il nostro appello è rimasto inascoltato, lei non ci ha risposto e neppure ha voluto incontrarci. Non sappiamo qual è il significato del suo silenzio e del suo distacco: superiorità, imbarazzo, indifferenza o altro ancora? Sappiamo che la parrocchia è un ente ecclesiastico e non una comunità, e il fatto che lei incontri i consiglieri e non gli altri parrocchiani fa intuire la sua preferenza per l’aspetto autoreferenziale dell’istituzione, sebbene il papa abbia ripetutamente invitato la chiesa, e perciò anche la parrocchia, ad uscire dal suo perimetro. Noi abbiamo un parroco anziano, al quale non possiamo chiedere più di quello che fa. Siamo grati per quello che riesce a fare, ma lui vive in un altro paese, le chiese di San Foca sono per la maggior parte del tempo chiuse e la parrocchia è ridotta ai minimi termini previsti dal diritto canonico. Abbiamo chiesto a lei di avere un prete residente a San Foca, ma lei non l’ha concesso, anche se un prete disponibile c’era e, qualora a lei non fosse andato bene, avremmo potuto trovarne un altro fidei donum. Ora, caro monsignor Pellegrini, le chiediamo di ripensare alla nostra richiesta e di rivedere la sua posizione».