“Attentato Wojtyla ideato in Vaticano”/ L’ex Sismi “Papa temuto perché anticomunista”

L’ex Sismi Francesco Pazienza racconta chi potrebbe celarsi dietro l’attentato a Papa Wojtyla: “ideato in Vaticano, Giovanni Paolo II era temuto perché anticomunista”

Attentato Wojtyla

Attentato a Papa Giovanni Paolo II, 13 maggio 1981 (LaPresse)

L’EX SISMI: “ATTENTATO A PAPA WOJTYLA PERCHÈ ERA ANTICOMUNISTA”
Secondo Francesco Pazienza – ex agente segreto del Sismi e faccendiere – l’attentato contro Papa Karol Wojtyla venne pensato e ideato addirittura in Vaticano: le rivelazioni dell’ex 007 sono contenute nell’ultimo libro “La versione di Pazienza”, anticipate però oggi nell’intervista a “La Verità”.
«Fino a 10-15 anni fa pensavo che fosse un’operazione del Kgb o servizio collegato», spiega l’ex agente segreto inserendo l’attentato a San Giovanni Paolo II (doppio sparo di pistola in Piazza San Pietro il 13 maggio 1981 dal killer professionista turco Ali Agca) all’interno dei vasti “misteri” dietro la contestata figura del banchiere Roberto Calvi. Ora però quella credenza iniziale è sparita: se infatti i servizi segreti sovietici avessero voluto procedere con l’attentato sarebbero intervenuti nei tantissimi viaggi esteri di Papa Wojtyla. Per Pazienza la versione è invece un’altra: «A mio parere il complotto nacque all’interno del Vaticano». Calvi, l’uso spregiudicato dello Ior (la banca del Vaticano, ndr) del cardinal Marcinkus e le trame ancora oggi poco chiare tra servizi e logge potrebbero spiegare quell’attentato, secondo Pazienza.
PAZIENZA (EX SISMI): “CALVI, IL BANCO AMBROSIANO E…”
«L’anticomunismo di Wojtyla era muscolare, svincolare da tutte le camarille vaticane, cui quasi tutti i prelati appartenevano ad eccezione del cardinal Achille Silvestrini, straordinario con cui feci l’operazione preparatoria dell’incontro Giovanni Paolo II e Arafat»: così l’ex Sismi racconta da vicino come sia stato possibile che un attentato di quella portata possa essere anche solo “immaginato” all’interno della Santa Sede.

Le prove ovviamente non ci sono e dunque appare piuttosto “calunnioso” pretendere di spiegare l’attentato di Ali Agca in questi termini, resta però imponente l’accusa avanzata da Francesco Pazienza: nel libro-saggio, l’ex 007 sostiene che i vertici del Sismi lo mandarono su probabile richiesta di Andreotti dal segretario di Stato Vaticano Casaroli per capire come supportare la fazione opposta a Marcinkus. Pazienza decise però di disobbedienza al Sismi e si schierò invece contro i “falchi” avversi a Papa Wojtyla: «in quel momento ero animato da un grande fervore anti-comunista», continua Pazienza a “La Verità”, «avevo compreso che Giovanni Paolo II si stava preoccupando di muoversi contro il comunismo partendo dalla Polonia. Neutralizzare Marcinkus avrebbe significato neutralizzare il braccio secolare operativo di Wojtyla».
Il Sussidiario

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