Abusi. La Chiesa australiana cerca di recuperare fiducia e serenità. Mentre Pell si prepara al processo

La Direzione della Conferenza episcopale cattolica australiana si è riunita questa settimana a Roma con gli officiali della Segretaria di Stato e di vari uffici della Santa Sede per un’ampia discussione sulla situazione della Chiesa cattolica in Australia in questo momento”. Lo si legge in un comunicato della Sala Stampa vaticana che precisa: “gli argomenti trattati comprendevano i lavori della Royal Commission into Institutional Responses to Child Sexual Abuse, il rapporto tra la Chiesa e la società in generale, il ripristino della fiducia e una maggiore partecipazione dei laici ai ruoli decisionali della Chiesa”.

La delegazione australiana era composta dal presidente della Conferenza, mons. Denis J. Hart, arcivescovo di Melbourne; e il vicepresidente, mons. Mark Benedict Coleridge, arcivescovo di Brisbane, accompagnati dal giudice Neville John Owen del Truth, Justice and Healing Council.
Giovedì 5 ottobre, fa sapere la nota, ha avuto luogo l’incontro principale con il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin; il segretario per le relazioni con gli Stati, l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, il prefetto della Congregazione per i vescovi, card. Marc Ouellet, e il segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede, l’arcivescovo Giacomo Morandi.

Intanto il cardinale George Pell si prepara affrontare un’udienza preliminare di quattro settimane con richiesta di rinvio a giudizio il prossimo 5 marzo, per le accuse di reati di pedofilia commessi quando era sacerdote.
Il prelato ha affrontato ieri la seconda udienza preliminare davanti alla Corte di Melbourne, durata 20 minuti e dedicata a questioni amministrative. L’esatta natura e i dettagli delle accuse non sono stati resi pubblici, ma il cardinale ha fatto sapere che le respinge fermamente. La Corte ha udito che è prevista la deposizione di circa 50 testimoni nell’udienza del prossimo marzo, che determinerà se vi siano sufficienti evidenze per sottoporre il cardinale a processo.

Al cardinale Pell – riferisce la Radio Vaticana – non era richiesto se dichiararsi colpevole o non colpevole, ma il suo legale Robert Richter aveva detto nell’udienza precedente del 25 luglio che il suo assistito si sarebbe dichiarato non colpevole.
Il cardinale Pell è entrato nella Corte di Melbourne poco dopo le 9 (ora locale) accompagnato dall’avvocato Richter. Il porporato, che non ha parlato, era seduto di fronte al magistrato, che ha determinato i criteri con cui stabilire quali testimoni saranno convocati alle udienze che si apriranno il 5 marzo, e
quali potranno essere sottoposti a contro-interrogatorio. Il suo legale Robert Richter ha osservato che l’accusa dovrebbe spiegare perchè ha proposto così tanti testimoni.
In luglio il Papa aveva accordato al 76enne cardinale un periodo di congedo dall’incarico di prefetto degli Affari economici del Vaticano

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