Uomo e donna li creò

di Maria Teresa Busca

Ci sono alcuni versetti della Bibbia che hanno avuto e hanno tuttora una grande importanza nella vita delle persone. Essi forniscono un fondamento metafisico a credenze contraddette da ogni evidenza scientifica e danno origine a comportamenti sociali molto pericolosi.

Galileo Galilei, quando scoprì che il sole era fermo e che era la terra a girare intorno a esso, girando contemporaneamente su se stessa, fu condannato alla reclusione permanente e al silenzio. Fu inoltre obbligato dal Sant’Uffizio, presieduto da Roberto Bellarmino, a scrivere l’abiura, ovvero il disconoscimento totale di quanto aveva scoperto. Tutto questo perché nella Bibbia nel libro di Giosuè (10,12-13), si legge: “ ‘Fermati, sole, su Gàbaon,/ luna, sulla valle di Àialon.’/ Si fermò il sole/ e la luna rimase immobile.”

Questo accadeva il 22 giugno 1633 e soltanto dopo 359 anni, 4 mesi e 9 giorni, Galileo Galilei tornerà a essere nuovamente un “figlio legittimo” della Chiesa cattolica. Infatti il 31 ottobre 1992 il Vaticano, regnante Giovanni Paolo II, ha cancellato definitivamente la storica condanna “al silenzio” inflitta allo scienziato pisano.

Una condanna decisa nel vano tentativo di mettere a tacere il fondatore dell’astronomia e della fisica moderne, accusato di aver sposato le tesi copernicane che, in contrapposizione alle autorità ecclesiastiche di allora, sostenevano che è la Terra, insieme agli altri pianeti, a girare intorno al sole, e non viceversa.

A partire dal 1859 toccherà alla teoria evoluzionista di Charles Darwin essere al centro di gravose polemiche in quanto contraddice il libro della Genesi (1,26) “Dio disse: ‘facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: dòmini sui pesci del mare, sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra’.”

Di nuovo una teoria scientifica sarà condannata sulla base di un versetto biblico e ancora oggi, nonostante le innumerevoli evidenze scientifiche ci sono molti creazionisti che trovano il conforto della Chiesa. Pensare alla Darwin mina le basi della concezione cristiana, toglie il primato all’uomo creatura di Dio che deve dominare sugli altri animali.

Con questi precedenti ci si trova oggi ad affrontare una questione molto importante che è quella del matrimonio, civile, delle persone del medesimo sesso.
Purtroppo anche qui si parte da un versetto della Bibbia (Gen 1,27) “uomo e donna li creò”. Dio non soltanto ha creato l’uomo a sua immagine e somiglianza ma ha creato unicamente l’uomo e la donna, quindi il matrimonio può essere soltanto fra uomo e donna. La legge che riguarda il matrimonio a tuttoggi ha un fondamento metafisico basato sulla natura delle cose. L’ordine del mondo così come è stato creato ha in sé un principio che l’uomo non può mutare.

Il fatto che l’abbia creato Dio gli concede un presupposto assoluto, svincolato dalla realtà empirica. Quindi il matrimonio deve avvenire tra un uomo e una donna, tra un uomo e più donne, e più raramente tra una donna e più uomini, a seconda delle culture in cui ci si trova. Nei Paesi dove vige il divorzio si hanno più mariti e più mogli ma in sequenza, secondo il numero dei matrimoni che si contraggono. Ma tutte queste forme mantengono uno scopo in comune: lo scopo riproduttivo.

La concezione tradizionale del matrimonio mantiene il riferimento metafisico, creati maschio e femmina, senza eccezione. Questa è l’assolutezza della norma. La concezione storica della moralità, invece, prescinde dall’idea di un ordine metafisico e procede secondo norme interne proprie e di conseguenza è problematica nei confronti della concezione metafisica. Innanzitutto ci sono molte coppie che si sposano e non desiderano avere figli e da un punto di vista statistico è ormai chiaro che circa il 2% dei nati non ha il sesso definito al momento della nascita.

In Germania, a questo proposito hanno approvato una legge, nel 2013, che permette ai genitori di non dichiarare immediatamente se il loro nato è maschio o femmina. Poi ci sono moltissime persone che maturano un’identità sessuale diversa da quella della nascita, nello stesso modo ci sono moltissime persone portate a relazionarsi affettivamente con persone dello stesso sesso. Tutti questi sono dati inoppugnabili che non si possono ignorare se si vuole rientrare nel novero delle società civili.

Una società che pensa al benessere dei suoi componenti deve permettere a tutti una vita soddisfacente nelle relazioni sentimentali e dare un riconoscimento legale alle unioni indipendentemente dal sesso di chi chiede di unirsi in matrimonio.
Invece in Italia oggi tutte queste persone vengono escluse a priori dall’istituto del matrimonio perché ci sono questi dati “naturali” che operano una forma di discriminazione, che può si definire socialmente violenta, verso chi non si rispecchia esattamente nelle due categorie di maschio e di femmina. È un problema molto grande e importante, perché dare un fondamento metafisico a una norma sociale vuol dire renderla immutabile.

Ma poiché la bellezza del pensiero risiede nel fatto di ammettere il cambiamento, di essere evolutivo, si può sperare che come è successo per altre norme, non rubare per esempio che ammette delle discrezionalità quando avviene in stato di disperazione per sfamare i figli, così possa accadere anche per la fortezza in cui è racchiuso il matrimonio.

Un buon segnale è venuto dalla Corte Suprema Americana che il 26 giugno 2015 ha stabilito che il matrimonio è un diritto garantito dalla Ce omosessuali.
Questo significa che tutti i cinquanta Stati del Paese dovranno permettere a due persone dello stesso sesso di sposarsi e riconoscere i matrimoni omosessuali contratti in qualsiasi parte del paese. È stata stabilita l’uguaglianza delle coppie davanti alla legge, prescindendo dal sesso di appartenenza. Questo contrasta il pregiudizio metafisico in maniera fortissima.

Sono due visioni del mondo totalmente diverse, in una prevale Dio che crea l’uomo e la donna, dando un ordine specifico, e questa è stata la base su cui la Chiesa ha costruito una morale e una cultura che sono state pervasive e hanno condizionato l’intera cultura occidentale e non soltanto i suoi accoliti.

La concezione storica, che sta faticosamente avanzando, pone le basi per una cultura che si attenga a quello che è realmente esistente nel mondo, quindi anche le istituzioni come il matrimonio debbono evolvere per venire incontro ai diritti che tutte le persone hanno all’interno di un paese civile.

L’Italia diventerà civile, da questo punto di vista, quando non negherà a qualunque suo cittadino il diritto all’unione con la persona amata. Quando si potrà semplicemente parlare di matrimonio senza porre una morbosa attenzione al sesso degli sposi.

Proprio in questi giorni si sta celebrando il Sinodo della Chiesa cattolica sulla famiglia. I padri sinodali hanno una posta in gioco molto alta, il matrimonio come sacramento indissolubile, e dunque dovranno decidere se amministrare i sacramenti anche ai divorziati risposati o proporre sempre più l’annullamento del matrimonio facilitando ulteriormente le pratiche presso la Sacra Rota. Ovviamente, se qualche cambiamento ci sarà, avverrà nei tempi e nei modi consoni alla Chiesa, ovvero tempi molto lunghi e modi indiretti, ma il confronto con la realtà non può essere evitato.

Come 359 anni dopo fu chiesto perdono dalla Chiesa a Galileo per averlo ingiustamente accusato di aver contraddetto la Bibbia con una delle più grandi scoperte scientifiche, adesso sarà curioso vedere quante centinaia d’anni dovranno passare prima di chiedere scusa a coloro che non hanno rispettato il versetto: “uomo e donna li creò”.

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