L’impegno. Dalla Liberia, il grido contro le mutilazioni genitali femminili

In occasione della Giornata mondiale, il Parlamento Europeo riflette sulla scottante questione a partire dal documentario di Emanuela Zuccalà

Non solo non sono vietate. In Liberia, le mutilazioni genitali femminili sono addirittura sostenute dal governo, influenzato dal potere ambiguo di una società segreta di sole donne, chiamata Sande.

La storia, sconvolgente di questa rete di complicità e della forza delle attiviste per combatterla è stata raccontata da Emanuela Zuccalà in “La scuola nella foresta”. In occasione della Giornata mondiale contro la pratica delle mutiliazioni genitali di domenica 5 febbraio, proprio da questo documentario partirà il convegno del Parlamento Europeo “Out of the bush school”, in programma martedì.

Al dibattito, organizzato da “Non c’è pace senza giustizia” e moderato dal presidente Gianfranco dell’Alba, parteciperanno, oltre all’autrice, tra gli altri, le attiviste ed esperte Giulia Schiavoni, Ann-Marie Wilson, Chiara Adamo, Khady Koita, e l’ambasciatrice Laurent Delahousse, capo della delegazione Ue in Liberia.

 

Per partecipare, è necessario registrarsi al seguente sulla piattaforma online Eventbrite.
Dalla Liberia, il grido contro le mutilazioni genitali femminili
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