Bomba d’acqua, strage alla festa “Sul fiume tappo di balle di fieno”

Sono state alcune balle di fieno finite nel torrente Lierza a causare la tragedia di ieri nel Trevigiano. Quattro persone hanno persola vita e venti sono rimaste ferite quando il ‘tappo’ creato all’altezza del Molinetto della Croda di Refrontolo ha ceduto e un’ondfa di fango alta tre metri ha travolto la ‘Festa degli Omeni’.

La Forestale sta perlustrando la zona anche con un elicottero per verificare la dinamica e le cause del disastro e monitorare il territorio. E’ quanto si legge in una nota del Cfs, nella quale si spiega che, molto probabilmente, l’onda di fango e detriti che si e’ abbattuta sulla festa paesana, possa essere stata causata dallo scivolamento nell’alveo del torrente di materiali vari a causa delle precipitazioni. In particolare risulta che il Lierza sia stato ostruito da numerose rotoballe di fieno che hanno provocato, si legge nella nota, un effetto ‘tappo’ col successivo sversamento dell’enorme mole di acqua, fango e detriti.

La particolarita’ del territorio caratterizzato da colline coltivate a vigneti – si tratta infatti della zona del Prosecco – e’ quella di non offrire grande resistenza in caso di piogge incessanti come quelle che hanno imperversato in questo periodo, di conseguenza aumenta il rischio di scivolamenti dei detriti nei torrenti e successivo pericolo di esondazione. L’elicottero del Corpo forestale sorvola il territorio dei comuni di Cison di Val Marino e Tarzo che nei giorni precedenti hanno segnalato nubifragi fortunatamente senza esiti nefasti per la cittadinanza, per monitorare lo stato dei torrenti e dei territori, anche con l’ausilio di esperti geologi, per predisporre in tempi utili eventuali piani di evacuazione o interventi specifici.

Decine le auto nel torrente Lierza

I vigili del fuoco hanno completato in mattinata il bilancio del disastro di Refrontolo: quattro morti e venti feriti.
Impegnati nell’intervento, si legge sempre nella nota, 40 vigili del fuoco con il nucleo sommozzatori di Vicenza, squadre Saf (speleo, alpino, fluviali) e cinofili provenienti anche dai comandi limitrofi. Terminato alle prime luci dell’alba il difficoltoso lavoro di verifica delle tante carcasse d’auto trascinate dall’acqua, e’ stata esclusa la presenza di persone all’interno”.

Zaia, nel Trevigiano bomba d’acqua come piccolo Vajont

Quella che e’ caduta ieri sera su Refrontolo e’ una “bomba d’acqua senza precedenti”, ha provocato “un disastro” paragonabile a “un piccolo Vajont” afferma il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. “Ho gia’ decretato lo stato d’emergenza”, ha aggiunto. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, esprime “la propria solidarieta’ alla comunita’ locale e la sua commossa partecipazione al dolore delle famiglie delle vittime e l’augurio di pronta guarigione ai feriti”.

“Siamo profondamente addolorati per le morti provocate dal maltempo nel Trevigiano. Il nostro pensiero e la nostra vicinanza va alle loro famiglie e alle persone rimaste ferite” afferma il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti.
“Un dramma del genere – aggiunge Galletti – deve far riflettere sulla fondamentale importanza della messa in sicurezza del territorio, ma soprattutto delle politiche di prevenzione per rispondere alla fragilita’ strutturale del suolo italiano”.

agi

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